L'approvazione del referendum in Svizzera 'contro l'immigrazione di massa' preoccupa l'Unione. L'Esecutivo comunitario, annuncia il portavoce Olivier Bailly, "esaminerà le implicazioni di questa iniziativa popolare per i rapporti Ue-Svizzera nel loro insieme". Mentre al Pe c'è chi si allarma e chi esulta. (
http://www.euractiv.it/it/news/istituzioni/8612-referendum-svizzera-ue-preoccupata.html)
Nel referendum 'contro l'immigrazione di massa' - promosso in Svizzera dall'Unione democratica di centro per limitare i permessi di dimora per stranieri con ''tetti massimi annuali e contingenti annuali'', inclusi quelli per i cittadini dell'Unione europea - vince il sì con il 50,3% dei voti.
La Commissione europea fa sapere che l'iniziativa "va contro il principio della libera circolazione delle persone tra l'Ue e la Svizzera", anche se per adesso, sottolinea il portavoce dell'Esecutivo comunitario Olivier Bailly, "nessun accordo è rimesso in questione". La Svizzera ha infatti tre anni di tempo per rendere legge la decisione del popolo.
Il risultato del referendum svizzero preoccupa anche la titolare della Farnesina Emma Bonino, che annuncia che il tema sarà sul tavolo del consiglio dei ministri degli Esteri dell'Unione europea.
Allarmato il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, che già alla vigilia del referendum elvetico temeva che la vittoria dei sì potesse ''scatenare un nuovo dibattito sulla libera circolazione delle persone in seno all'Ue''. E di fronte all'esito della consultazione, Schulz affida a Twitter la sua reazione: ''I trattati devono essere rispettati. La Svizzera trae vantaggi dal mercato internazionale, la libertà di movimento è cruciale. Le reazioni nazionali devono essere pacate".
Secondo il capogruppo S&D al Parlamento europeo Hannes Swoboda, si tratta di ''un passo indietro preoccupante. La Svizzera sta voltando le spalle ad uno degli elementi più importanti della sua relazione con l’Unione europea".
''Portare indietro le lancette della storia non è la soluzione e l’isolamento a trecentosessanta gradi alla lunga è un boomerang'', commenta l'eurodeputata Fi Lara Comi. ''La proposta uscita dalla consultazione referendaria dimostra che c’è un paese spaccato in due'', prosegue. ''Voglio però vedere se la Svizzera vorrà portare avanti fino in fondo la politica dei tetti massimi all’immigrazione andando a chiedere la rinegoziazione dei trattati con l’Unione europea per la libertà di movimento delle persone'', conclude la Comi.
Chi esulta invece è il segretario della Lega Nord Matteo Salvini: ''I cittadini svizzeri, con un voto di buon senso e di legittima difesa, hanno deciso lo stop all’immigrazione''.
"La Svizzera ha dato una grande lezione di democrazia all'Unione europea facendo decidere direttamente ai cittadini elvetici con un referendum su una questione di interesse generale qual è il problema dell'immigrazione'', dichiara l'eurodeputato leghista Mario Borghezio.
E la leader del Front National Marine Le Pen non è da meno: "La Svizzera dice di no all’immigrazione di massa, bravi!", twitta l'eurodeputata francese.
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