Il Fondo regionale per la non autosufficienza in Veneto per l’anno 2013 è di 714 milioni. La conferma arriva dall’approvazione del riparto di questo fondo, votata a maggioranza giovedì 13 febbraio dalla commissione consiliare Sanità.
Il Fondo viene approvato, quindi, quando ormai è già stato speso. Ma è inferiore alle attese: a inizio 2013 erano stati previsti 721 milioni. E nel 2014 andrà peggio: saranno 707 milioni.
“Una flessione (da 721 a 714) dovuta ai tagli della spending review imposta da Roma – dichiara l’assessore al sociale Remo Sernagiotto – che ci costringerà a ridurre nel 2014 di un altro 1 per cento il fondo regionale, portandolo a 707 milioni di euro. Diventa sempre più difficile, se non drammatico, riuscire a garantire gli stessi livelli di assistenza a tutti”.
Il riparto 2013 comprende però anche altri 21 milioni di euro rimasti nella gestione accentrata, e non distribuiti alle Ulss. “Con queste risorse –
ha spiegato Sernagiotto – è possibile incrementare le quote minime di sollievo di 14 euro al giorno per gli anziani accolti in casa di riposo che non usufruiscono dell’impegnativa regionale, e destinare 5 milioni di euro ai progetti alternativi ai Ceod in modo da allargare le possibilità di accesso a nuove tipologie di soggetti disabili”.
Nel corso di un’audizione alla commissione bilancio regionale,
Uneba Veneto aveva già segnalato la riduzione del Fondo per la non autosufficienza. Quanto al bilancio 2014, la cui approvazione slitta a marzo, la nostra associazione, assieme ad Uripa, aveva denunciato che “la Regione Veneto intende tagliare nel 2014 molti dei servizi che sono resi a favore di persone anziane non autosufficienti, bambini e persone disabili, persone malate e assistite a domicilio, malati terminali e molte altre categorie di persone meno fortunate che vivono nella nostra regione”.