Pensioni minime 'inadeguate', misure insufficienti per la lotta alla povertà e scarsa prevenzione degli incidenti sul lavoro. Sono le violazioni della Carta sociale europea contestate all'Italia dal comitato per i diritti sociali del Consiglio d'Europa. (http://www.euractiv.it/it/news/sociale/8538-diritti-sociali-consiglio-europa-boccia-italia.html)

Marta Bonucci

Le 50 pagine del documento stilato dal comitato per i diritti sociali del Consiglio d'Europa prende in esame il periodo che va dal 1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2011. All'Italia vengono imputate una serie di violazioni dei principi della Carta sociale europea, testo firmato a Torino nel 1961 e rivisto nel 1996, che garantisce diritti sociali e economici in materia di alloggio, salute, istruzione, occupazione, circolazione delle persone, non discriminazione e tutela giuridica e rappresenta una delle convenzioni internazionali alla base dell'attività del Consiglio d'Europa.

La prima bocciatura riguarda le pensioni: l'ammontare delle minime è definito "inadeguato" e non c'è una legislazione in grado di garantire alle persone anziane lo stesso livello di vita del resto della popolazione.

Pollice verso anche per quanto concerne le misure adottate sul fronte della lotta alla povertà e all'esclusione sociale, definite insufficienti "tenendo in considerazione l'aumento della povertà nel paese, i relativamente bassi sforzi di spesa per disoccupazione ed esclusione sociale, oltre che i moderati effetti ottenuti con i trasferimenti sociali".

L'ultimo rimprovero di Strasburgo all'Italia riguarda la sicurezza sul lavoro: nel paese, si legge nel rapporto, ''manca un sistema adeguato di prevenzione dei rischi". Alla luce di queste osservazioni, il comitato afferma che l'Italia, tra il 2008 e il 2011, non ha rispettato il diritto dei lavoratori alla sicurezza e l'igiene.

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