Aumenta la distanza tra ricchi e poveri. La disuguaglianza passa per una mancata redistribuzione. Potremmo sintetizzare così l'annuale indagine su I bilanci familiari di BankItalia. Nel rapporto si legge che "il 10% delle famiglie più ricche possiede il 46,6% della ricchezza netta familiare totale. Invece la quota di individui poveri raggiunge il 14,1%", mentre nel rapporto si aggiunge che aumentano le condizioni di vulnerabilità finanziaria "identificate dalla presenza congiunta di una rata per il rimborso dei prestiti superiore al 30% del reddito e da un reddito monetario inferiore alla mediana". La vulnerabilità riguarda circa il 13,2% dei nucelei indebitati e il 2,6% del totale delle famiglie. (http://www.acli.it/i-temi/studi/8588-contrastare-la-poverta-uno-stato-di-necessita#.Uuot-7Rdzug)

Scritto da Andrea Casavecchia

I dati reclamano l'urgenza di dotare anche il nostro sistema di welfare di una valida misura contro la povertà. Su benecomune.net per approfondire il tema abbiamo realizzato Stato di necessità, il primo numero monografico di gennaio, nel quale giuristi, sociologi, filosofi, psichiatri riflettono sulle motivazioni culturali a partire dalla Costituzione, dal Magistrero della Chiesa e dalle politiche sociali per costruire interventi efficaci.

Contrastare la povertà è un'azione che costruisce una democrazia piena, perché pone i cittadini nelle condizioni di scegliere e agire liberamente, e una società meno ingusta, perché combatte una delle se "strutture di peccato", come le chiamava Giovanni Paolo II nella Sollicitudo rei socialis.

Le Acli insieme alla Caritas e all'Università Cattolica hanno elaborato il Reis (Reddito di Inclusione Sociale) e per realizzarlo propongono agli altri soggetti della società civile il Patto aperto contro la Povertà. Si tratta di un'azione che va nella direzione di avvicinare le persone, in particolare gli ultimi, alle istituzioni oltre che avvicinare l'Italia all'Unione europea a 15 dato che, insieme alla Grecia, e è l'unico paese privo di una misura simile.

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