UISP e ActionAid: firmata a Roma la convenzione che vede unite le due organizzazioni contro ingiustizia sociale e povertà attraverso lo sport.
E’ stata presentata giovedì 23 gennaio, nel corso di una conferenza stampa moderata da Marco Mazzocchi, capo redattore Rai Sport, l’iniziativa “Dai Mondiali di calcio 2014 alle Olimpiadi 2016, insieme per combattere fame e povertà”, un progetto di ActionAid che vede al centro lo sport, inteso come strumento di riscatto sociale e di integrazione: una sfida che si articolerà lungo tre grandi eventi, la Fifa World Cup 2014, l’EXPO 2015 e i Giochi Olimpici estivi di Rio 2016 e che vede uniti nella lotta alla povertà i grandi protagonisti del mondo dello sport. Hhanno dato il loro patrocinio al progetto le federazioni di calcio, atletica, ciclismo, nuoto, pallavolo e rugby ed enti di promozione sportiva come Uisp e Aics.
In questa occasione è stata siglata la Convenzione tra Uisp e ActionAid. "Negli anni 90 l’allora presidente Uisp, Gianmario Missaglia, ha lanciato una sfida culturale: il bisogno di declinare lo sport come attenzione alla persona e non solo alla prestazione - ha detto Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, nel suo intervento alla conferenza stampa (
guarda il video dell'intervento) - La nostra è un’associazione che ha fatto i suoi primi passi insieme alla Costituzione, che ha fatto dello sport uno strumento di emancipazione, di crescita sociale, quindi non può che stare all’interno di questo percorso proposto da ActionAid. Anzi c’è già: a Torino, dove insieme lavoriamo con 32 ragazzi che riescono, attraverso lo sport, a sentirsi protagonisti e a guadagnare in autostima. Inoltre, ci siamo già con i nostri territori, in particolare Modena e Reggio Emilia, che hanno dei progetti in atto in alcune favelas brasiliane, quindi siamo già presenti in quei territori e conosciamo bene quali sono le sofferenze e la realtà di quel paese. Nonostante stia assumendo un ruolo completamente diverso rispetto a qualche anno fa, ed è un gran bene in una logica globale,il Brasile mostra ancora elementi di contraddizione e sofferenza rispetto ad alcune diseguaglianze. Elementi che il movimento sportivo mondiale deve mettere al centro, cercando di dare una mano su questo tema".
"Siamo tra quelli - ha concluso Manco - che sigleranno il protocollo con ActionAid, dimostrando un’ampia espressione di volontà di stare in un percorso e utilizzarlo per rendere anche lo sport di livello più in linea con gli obiettivi e gli impegni di cui stiamo parlando".
Per spiegare gli obiettivi dell’accordo è intervenuto il segretario generale di ActionAid, Marco De Ponte: “ActionAid da tempo lavora in tanti Paesi utilizzando lo sport come strumento per aggregare soprattutto i giovani, per portarli a scuola ed in alcuni casi per dar loro un pasto quotidiano che non sempre si può dare per scontato. Sono orgoglioso per questa grande opportunità: abbiamo messo in piedi un gruppo di persone impegnate nelle grandi sfide che si giocano fuori dai campi di calcio, in Brasile in particolare; siamo certi che le attività programmate e organizzate nei prossimi mesi, coinvolgeranno tutti gli interlocutori e appassioneranno i cittadini, facendo crescere in loro la voglia di essere presenti e veri protagonisti in questa sfida per un mondo migliore e più giusto. Oggi lo sport italiano si è unito ad ActionAid in un percorso e di questo siamo molto orgogliosi. Sconfiggere la fame si può, bisogna crederci.”
Presente alla conferenza, il Presidente del CONI Giovanni Malagò: “Chi si occupa di sport non può non occuparsi anche di solidarietà. Il mondo dello sport e quello del sociale sono due facce della stessa medaglia”, ha spiegato Malagò. “Per questo motivo il CONI ha preso questo impegno con ActionAid e ci mette la faccia; il Comitato Olimpico vuole anche dare un segnale fuori dai nostri confini, in un Paese dove le persone non hanno nemmeno una palla per giocare a calcio o una rete per giocare a pallavolo”.