L'Italia riceverà 530,18 milioni di euro per l'attuazione della Garanzia Giovani. Lo annuncia la Commissione europea, pubblicando l'elenco dei 17 paesi che hanno rispettato la scadenza di fine dicembre per la consegna dei piani d'attuazione dello strumento contro la disoccupazione giovanile. (http://www.euractiv.it/it/news/sociale/8457-garanzia-giovani-530-milioni-all-italia.html)

Angela Lamboglia

Tutti gli stati dell'Unione accederanno alle risorse per la Garanzia giovani - 6 miliardi per il biennio 2014-2015 -, ma i venti paesi in cui ci sono regioni con livelli di disoccupazione giovanile superiori al 25%, come l'Italia, potranno ottenere fondi aggiuntivi, a valere sull'Iniziativa per l'occupazione dei giovani. A loro, il Consiglio europeo di giugno ha chiesto di presentare entro la fine del 2013, anziché all'inizio del 2014, i piani per l'implementazione della Garanzia. E l'Italia è tra i 17 paesi che hanno rispettato la scadenza.


La Garanzia giovani in Italia

Le risorse destinate all'Italia, per il biennio 2014-2015, ammontano a oltre 530 milioni, cui dovrà aggiungersi un cofinanziamento nazionale di pari importo e il finanziamento supplementare dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile. Molte delle misure in programma - dall'ammodernamento dei sistemi di apprendistato alle borse di tirocinio, fino agli incentivi per le assunzioni - potranno inoltre essere cofinanziate dal Fondo sociale europeo. Con l'obiettivo di garantire agli under 25 un'offerta di lavoro o di formazione entro quattro mesi dal termine degli studi o dall'inizio del periodo di disoccupazione.

Nelle prossime settimane la Commissione trasmetterà la sua valutazione sul piano presentato dal Governo, che dovrà essere realizzato attraverso un partenariato tra le autorità pubbliche competenti, i servizi per l'impiego, gli istituti di istruzione e di formazione e le parti sociali. Parallelamente, ha anticipato il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, durante un'audizione presso la commissione Lavoro del Senato, il Ministero lavorerà alla riforma dei servizi per l'impiego, con l'obiettivo di portarne l'efficacia "al livello medio europeo, favorendo anche l'integrazione tra strutture pubbliche e private".

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