Il Market Creek Plaza di San Diego, California, all’apparenza è un centro commerciale come tutti gli altri. Eppure, gli azionisti sono semplici membri della comunità locale o rappresentanti di enti no-profit. (http://www.socialidarity.it/life-style/2293-quando-la-citta-diventa-collaborativa.html?utm_source=newsletter_209&utm_medium=email&utm_campaign=jobs-news)

Life Style, Antonietta Buonomo

Quando il centro commerciale è stato sviluppato, sono state distribuite tra i membri della comunità locale 50.000 azioni al prezzo di 10 dollari ognuna. Un esempio di crowdfunding (finanziamento dal basso per lo sviluppo di un progetto condiviso) di cui beneficia l’intera collettività.

Il centro è un esempio concreto di sharing economy, modello economico che, cambiando le regole del gioco, potrebbe offrire numerose possibilità di lavoro. I servizi di condivisione sfruttano una grande varietà di risorse e abbassano i costi per l’avvio di piccole imprese. Le città possono sostenere l’innovazione istituendo spazi di lavoro comuni, finanziando start-up aziendali di piccole dimensioni, promuovendo centri commerciali di cui è la comunità intera a trarre beneficio. Lo sharing è, infatti, al centro di un nuovo modello di lavoro progettato per far sì che la ricchezza e le opportunità occupazionali rimangano all’interno della comunità, piuttosto che aumentare i profitti di stakeholder esterni. Il lavoro cooperativo, se supportato adeguatamente dalle istituzioni, aggiunge dignità, creatività, democrazia e giusto compenso alla comunità, innescando in questo modo un circolo virtuoso che porta progressivamente ad un miglioramento della qualità della vita generale. Una città sostenibile permette ai residenti di condividere in modo efficiente e sicuro tutti i tipi di attività - dagli spazi alle automobili, dalle competenze alle utility - per creare comunità più forti, più sane e più interconnesse.

La città che ambisce a diventare un modello di condivisione è una delle più grandi megalopoli del mondo: Seoul, Corea del Sud. Con più di 10 milioni di persone che vivono nel raggio di 234 chilometri quadrati e una infrastruttura tecnica altamente sviluppata, Seoul mira a portare la sharing economy a tutti i suoi cittadini, ampliando le infrastrutture di condivisione, promuovendo le imprese collaborative esistenti e utilizzando le risorse pubbliche inattive per sostenere le strat up aziendali. L' obiettivo è quello di creare posti di lavoro e aumentare i redditi, affrontare le questioni ambientali, ridurre i consumi e gli sprechi inutili, recuperare le relazioni basate sulla fiducia.

Nel concreto, Seoul ha fornito sovvenzioni a 10 imprese collaborative per un ammontare di 250 milioni di won (180.000 euro) e spazi di lavoro condivisi ad altrettante start-up aziendali. Per aumentare la fiducia e la sicurezza dei cittadini verso l’economia collaborativa, ha adottato un sistema di certificazione dei servizi di condivisione. Inoltre: introduzione di un servizio di car sharing per 492 veicoli; installazione di librerie e di scaffali di utensili utilizzabili dalla comunità in tutta la città; creazione di contatti tra anziani con disponibilità di camere accessorie e studenti in cerca di alloggi. (http://www.shareable.net/)

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