UNICEF, UNHCR, Save the Children, World Vision e altre organizzazioni partner oggi hanno chiesto ai governi, alle agenzie per gli aiuti e alle istituzioni di “diventare campioni” per i bambini della Siria, sostenendo “No Lost Generation”, una strategia che si propone di aiutare coloro che sono stati colpiti dal conflitto perché abbiano l’opportunità di un futuro più stabile e sicuro. (http://www.unicef.it/doc/5257/siria-no-lost-generation.htm)

Attraverso questa strategia - dal costo stimato di 1 miliardo di dollari - le organizzazioni umanitarie chiedono sostegno ai donatori pubblici e privati per finanziare i programmi di istruzione e protezione necessari a salvare i bambini siriani dalla miseria, dall’isolamento e dai traumi.

La strategia è stata lanciata pubblicamente la settimana scorsa in Kuwait nel corso di una conferenza di grandi donatori per gli aiuti umanitari.

Una grande campagna di coinvolgimento dell’opinione pubblica è stata lanciata attraverso i social media con l’hashtag #childrenofsyria.

«Mentre il conflitto vede un altro amaro anniversario, non possiamo stare fermi e guardare una generazione scomparire di fronte a noi» ha detto il Direttore dell’UNICEF Anthony Lake. «È l’ora dei ‘campioni per i bambini della Siria’, è ora che il mondo si muova e aiuti tutti questi bambini dando nuova speranza e fiducia al loro futuro”.

«Se adesso falliamo nei confronti di questi bambini, un'intera regione perderà una generazione di potenziali leader, insegnanti, tecnici, medici e - soprattutto – futuri uomini di pace, dai quali dipenderà la speranza di una società stabile, sana e forte».

Visita il sito Internet della campagna!


Rifugiati, sfollati, arruolati, sfruttati: 5 milioni di bambini vittime della guerra

Da quasi tre anni i bambini sono i più vulnerabili tra tutte le vittime del conflitto in Siria, affermano le organizzazioni promotrici della campagna

Essi hanno visto le proprie famiglie e i propri cari uccisi, le loro scuole distrutte e le proprie speranze vanificate. Troppe sono state le ferite fisiche e psicologiche. I bambini sono diventati vulnerabili alle peggiori forme di sfruttamento, tra cui il lavoro minorile, l'arruolamento forzato in milizie e forze armate, i matrimoni precoci e altre forme di violenza sessuale.

Oltre un milione di rifugiati siriani sono bambini, circa 425.000 di essi hanno meno di 5 anni.

La grande maggioranza di questi rifugiati sono fuggiti in Libano, Giordania, Turchia, Egitto e Iraq. Tra questi, circa 5.000 bambini sono separati dalle proprie famiglie e non accompagnati.

Ed è gravissima anche la condizione di oltre 3 milioni di bambini sfollati all’interno della Siria.


Un miliardo di dollari per scuola e protezione

UNHCR, UNICEF, Save the Children, World Vision e le altre organizzazioni partner, in accordo con i Governi e cone le comunità locali della regione, impiegheranno 1 miliardo di dollari in programmi di istruzione, protezione da sfruttamento, abusi e violenze, supporto e cure psicologiche e per offrire più opportunità alla coesione sociale e alla stabilità in una regione già instabile.

Tali programmi includono anche il rafforzamento dei sistemi nazionali e comunitari di protezione dell'infanzia.

L’iniziativa amplierà anche l’accesso a un’istruzione di qualità, tramite scuole formali e informali, introducendo programmi di recupero per i bambini che hanno perso la scuola, programmi di formazione e incentivi per gli insegnanti, creando ambienti sicuri per ridurre ulteriormente l’esposizione dei bambini a ulteriori rischi.

All’interno della Siria, è di importanza critica garantire l’accesso sicuro all’istruzione ai bambini e agli adolescenti sfollati in età scolare. L’iniziativa “No Lost Generation” offrirà istruzione correttiva e sostegno psico-sociale attraverso una rete di "club didattici" per i bambini in età pre-scolare e per quelli rimasti esclusi dal sistema educativo formale.

«I bambini della Siria sono sopravvissuti a orrori quotidiani e a una miseria che possiamo solo immaginare. I loro sogni per il futuro rischiano di essere distrutti», ha ribadito Anthony Lake. «Prevenire la perdita di questa generazione richiede maggiore sostegno, impegni più forti e incisivi e una rinnovata solidarietà, per evitare che il ciclo di violenze, odio e intolleranza continui in una regione che ha sofferto già troppo.»

Come puoi aiutare i bambini nella Siria!

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