Terzo Tempo: il nuovo progettoI UISP in dieci istituti minorili, nel "Pomeriggio sportivo" di Radio 1 RAI. Sport e carceri, non siamo all'anno zero: l'Uisp lo ripete da tempo, ricordando l'attività trentennale che porta avanti negli Istituti penitenziari e nei minorili italiani.

Tra i provvedimenti del pacchetto carceri presentato dal Governo, c’è la promozione della pratica sportiva all’interno dei penitenziari, esperienza già in atto con “Terzo Tempo”, progetto Uisp in cui protagonisti sono i ragazzi di Istituti minorili e gli operatori sportivi Uisp, con la collaborazione e disponibilità del Dipartimento di giustizia minorile.

Il progetto mira alla riqualificazione di spazi per la pratica motoria all'interno delle strutture detentive, avviando contestualmente un programma di attività non solo sportive, di formazione e di inserimento lavorativo. Lo sport non è solo campioni e vittorie ma è lo strumento che più concorre alla formazione della persona e risulta molto utile in contesti dove il suo valore educativo e sociale si esalta, come nelle carceri.

Sabato 28 dicembre durante il “Pomeriggio sportivo” di Radio 1 Rai, la giornalista Marzia Leoni, ha dedicato un servizio alla pratica sportiva nelle carceri e al progetto “Terzo Tempo”.

Protagoniste sono state le voci dei ragazzi che prendono parte all’intervento Uisp nelle carceri: Sebastiano di Firenze, ad esempio, racconta che lo sport, che praticava anche prima di entrare in carcere, è servito a rendere più sopportabile la detenzione.

A Nisida, invece, si educa alla libertà e non a privarsene: “I ragazzi imparano a fare ciò che permette loro di sentirsi realizzati, sempre nel rispetto del gruppo sociale in cui sono inseriti, e lo sport è sicuramente un’ottima palestra”, racconta il direttore del carcere, Gianluca Guida.

Da nord a sud l’Uisp continua a mettere in campo la sua ventennale esperienza con adulti e minori dell’area penale per promuovere attraverso lo sport modelli positivi di crescita: a Palermo Giaconìa, atleta di imprese estreme, parla della sua esperienza di istruttore di nuoto al Malaspina, impresa che lo ha arricchito e gratificato a livello personale.

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di Francesca Spanò

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