A novembre toccata quota 21,4 punti (+0,3 rispetto a ottobre) a causa della crescita di 0,3 punti della disoccupazione estesa, mentre l'inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto rimane invariata allo 0,8% rispetto al mese precedente. (
http://www.confcommercio.it/-/misery-index-confcommercio-aumenta-il-disagio)
A novembre il Misery Index Confcommercio (MIC), la rilevazione mensile del disagio sociale causato dalla disoccupazione estesa e dalla variazione percentuale dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d'acquisto, è stimato a 21,4 punti, in aumento di 0,3 punti rispetto a ottobre.
Responsabile è la crescita di 0,3 punti della disoccupazione estesa, mentre l'inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto rimane invariata allo 0,8% rispetto al mese precedente. Nello specifico, a novembre il tasso di disoccupazione ufficiale è aumentato dello 0,2% rispetto al mese precedente attestandosi al 12,7%, in aumento di 1,4 punti su base annua.
I disoccupati sono 3 milioni 254mila, in crescita di 57mila unità sul mese precedente e di 350mila su base annua. Il numero di occupati è diminuito di 55mila unità rispetto a ottobre e di 448mila rispetto ai 12 mesi precedenti.
Il quadro occupazionale del paese è dunque nel complesso sempre più negativo. Sempre a novembre sono state autorizzate 110 milioni di ore di CIG, in aumento rispetto ai 90 milioni di ottobre. Le ore di CIG utilizzate – destagionalizzate e ricondotte poi a ULA – sono stimate in aumento di circa 12.000 unità, il che porta il numero di persone in CIG dalle 289mila previste per ottobre alle 301mila previste per novembre.
Il numero di scoraggiati è stimato in lieve aumento da 776mila persone di ottobre a 784mila (+8.000). Aggiungendo ai disoccupati ufficiali la stima delle persone in CIG e degli scoraggiati si ottiene un tasso di disoccupazione esteso del 16,5%, in aumento di 0,3 punti rispetto a ottobre (tabella 1).
Per quanto riguarda l'inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza di acquisto sembra essersi arrestata la discesa iniziata nel settembre 2012, quando l'incremento dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza di acquisto aveva raggiunto il picco del 4,7%.