I comuni organizzeranno banchetti per la raccolta firme per un disegno di legge di iniziativa popolare. È la proposta dei sindaci contro il dilagare delle slot machine.

I sindaci lanciano una mobilitazione nazionale in mille piazze. Dal 19 al 26 gennaio 2014 organizzeranno migliaia di banchetti per la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare contro l'azzardo, promossa da Legautonomie, Terre di mezzo e sottoscritta finora da oltre 400 sindaci. "Chiediamo al Parlamento -aggiunge Angela Fioroni, segretaria lombarda di Legautonomie- di intervenire con una legislazione giusta, in grado di tutelare davvero i giocatori, di farsi carico della loro salute, di impedire le infiltrazioni mafiose e il riciclaggio nel gioco legale. Chiediamo di poter avere speranza nella correttezza delle nostre massime istituzioni, nella parola dei parlamentari che abbiamo votato e incontrato in questi mesi di mobilitazione contro il gioco d’azzardo".

Il 18 dicembre il Senato ha approvato un emendamento al decreto Salva Roma, presentato dalla senatrice Chiavaroli (Ncd), in cui in sostanza si prevede di ridurre i contributi dello Stato a quelle regioni e comuni che adottano misure contro il gioco d'azzardo. Per una ragione che fa cadere le braccia: dato che il gioco d'azzardo serve a salvare il bilancio dello Stato, ogni misura che lo limita riduce il tesoretto nelle casse statali. Di conseguenza, caro sindaco, se intralci il lavoro delle sale gioco, saranno le casse comunali a farne le spese. Geniale, o no? La Camera dei deputati ha poi tolto questo emendamento e il premier Enrico Letta ha promesso di intervenire sulla materia. I Sindaci però si portano avanti e fanno una loro proposta di legge.

Il disegno di legge promosso da Terre di mezzo e Legautonomie è composto di 22 articoli. La regola numero uno è che non si potrà più piazzare ovunque le slot machine, ma solo in apposite sale da gioco. Quindi anche il bar dovrà avere un locale dedicato. Inoltre, ogni macchinetta funzionerà solo inserendo la tessera sanitaria (come avviene per i distributori automatici di sigarette), così da evitare che ci giochino i minori. Terza regola fondamentale, gli operatori delle Asl o delle associazioni di volontariato devono poter accedere liberamente ai locali per parlare con i giocatori e informarli sui rischi di dipendenza. Nel disegno di legge ci sono poi articoli che mirano a contrastare le infiltrazioni mafiose, l'evasione fiscale e tributaria, a contenere le pubblicità e a garantire cure reali per le persone affette da gioco d'azzardo patologico. Ai sindaci, infine, è dato il potere di autorizzare o meno l'apertura di sale da gioco.

Redazione: Dario Paladini

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