Stop al più grande impianto di essiccamento di semi al mondo. La magistratura di Cordoba, in Argentina, ha ordinato alla multinazionale degli Ogm Monsanto di interrompere la costruzione di un suo impianto a Malvinas Argentinas, accogliendo un ricorso presentato dagli ambientalisti e dagli abitanti di questa località che dista 14 km dalla capitale della provincia.

La Sala Segunda della Cámara del Trabajo de Córdoba ha ordinato alla Monsanto di interrompere i lavori fino a che non sarà completato ed approvato lo studio di impatto ambientale ed ha anche stabilito che il municipio di Malvinas Argentinas, deve «Astenersi» dal dare qualsiasi tipo di autorizzazione alla multinazionale fino a che non sarà concluso lo studio.

Esultano gli ambientalisti e i cittadini che si sono battuti contro l’autorizzazione già concessa alla Monsanto: «Abbiamo l’ordinanza della sentenza con la quale la Cámara ha deciso di sospendere gli effetti della delibera che autorizzava l’opera civile, grazie a questo l’operazione di Monsanto deve essere paralizzata», ha spiegato Gastón Mazzalay, della Ong Malvinas Lucha por la Vida.

Il 18 settembre 2013 Asamblea Malvinas Lucha por la Vida, Madres de Barrio Ituzaingó e cittadini autoconvocati avevano organizzato un blocco stradale che aveva impedito l’accesso dei camion con il materiale per costruire l’impianto di essiccamento di semi più grande del mondo. L’impianto che vuole costruire la Monsanto è simile a quello di Rojas (Buenos Aires) e dovrebbe estendersi su 27 ettari, accanto alla strada provinciale A-188.

La Mionsanto ha fatto buon viso a cattivo gioco ed ha detto che rispetterà la sentenza, ma ha annunciato ricorso al Tribunal Superior de Justicia, «Dato che considera un suo legittimo diritto costruire l’impianto per aver portato a compimento tutti i requisiti legali ed aver ottenuto le autorizzazioni in maniera conforme alla normativa vigente, come è stato confermato dalla sentenza del Juzgado de Primera Instancia in data cha 7 de ottobre del 2013».

La multinazionale degli Ogm si lamenta per la forte opposizione locale: «Sono più di tre mesi che gli impiegati e i contrattisti di Monsanto non possono esercitare il diritto di lavorare, a causa dell’azione di estremisti che bloccano gli ingressi al presidio, esercitano violenza e disattendono sistematicamente le decisioni giudiziarie. Monsanto desidera chiarire però che ha presentato lo studio di impatto ambientale, documento che fa parte del processo di valutazione da parte della Secretaría de Ambiente de la Provincia».

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