“Per scongiurare una catastrofe sociale ed economica dobbiamo in primo luogo agire per rafforzare i legami comunitari” è il messaggio che lancia Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, ai 200 delegati riuniti a Caserta dal 12 al 14 dicembre per il V congresso di Acli Terra, l’associazione professionale delle Acli, sul tema “La terra alimenta il futuro”. “Proprio da questa terra, che ha dovuto subire lo sfregio delle proprie campagne a causa degli interessi della criminalità, lanciamo l’impegno di Acli Terra a rigenerare le comunità rurali: una sfida che parte dal sud e che deve coinvolgere l’intero comparto agricolo nazionale”. (
http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=8497:agricoltura-bottalico-meno-profitto-piu-dignita-al-lavoro&Itemid=674#.UrQDyrSOckx)
“Il lavoro agricolo – ha detto il presidente nazionale delle Acli – rimane oggi stritolato da una sete di profitto che pretende di sovvertire i ritmi della natura, che inonda i mercati di prodotti taroccati, che tollera la concorrenza sleale di chi utilizza il lavoro dei nuovi schiavi. Per questo rappresenta un caso particolare di una complessiva svalutazione della dignità e della remunerazione del lavoro”.
“Se si pensa di ridurre a tappe forzate il rapporto debito-pil al 60% a stangate da 50 miliardi l’anno per i prossimi venti anni – ha detto Bottalico – imboccheremo una strada molto rischiosa, con una protesta sociale sempre meno gestibile che vedrà coinvolti in primo luogo proprio i lavoratori senza più dignità”.
Per Bottalico bisogna investire in agricoltura: “Esiste oggi una domanda crescente per beni e servizi che l’agricoltura fornisce e ne sono una prova il turismo verde, gli agriturismi, i prodotti a chilometri zero”.
Bottalico si è infine soffermato sulle alle trattative a porte chiuse tra Stati Uniti e Unione Europea. “Il rischio più grande – spiega il presidente delle Acli - è che si crei un sistema di arbitrato privatistico per risolvere le controversie in grado di aggirare le legislazioni nazionali e immettere nel mercato comunitario prodotti adulterati, sementi ogm e carne bovina estrogenata. Questa trattativa sembra andare in controtendenza rispetto al principio della sovranità alimentare. Occorre una vigilanza straordinaria per non svendere l’agricoltura e la salute degli italiani a poche multinazionali assetate di profitto”.