Accantonato (per il momento) l’emendamento 1866 alla legge di stabilità in discussione, il cui primo firmatario è l’onorevole Luigi Bobba già presidente delle Acli nazionali, con il quale si intendeva rafforzare la Tassa sulle transazioni finanziarie varata dal governo Monti. Una tassa timida, che non ha finora impedito alla speculazione di scommettere ai danni dell’economia e del lavoro, né utile dal punto di vista del gettito, che è risultato, almeno dai dati disponibili, largamente inferiore alle previsioni. (http://www.acli.it/i-temi/economia/8506-temporaneo-stop-del-governo-sul-rafforzamento-della-tassa-sulle-transazioni-finanziarie#.UrLXQOKOckw)

L’emendamento verrà approfondito in commissione Finanze e prevede la tassazione dei passaggi di proprietà di azioni e obbligazioni, strumenti partecipativi, certificati di deposito titoli, delle quote degli organismi di investimento collettivo del risparmio emesse da tutte le società fiscalmente residenti in Italia. Sono esclusi da questi asset soltanto i Titoli di Stato. Anche la finanza derivata è colpita. Infine, a differenza della ttf attualmente in vigore in Italia, l’emendamento impone l’applicazione del prelievo su tutte le transazioni e non sugli stock di fine giornata.

Una tassa applicata a tutte le transazioni rappresenterebbe un atto ostile contro la speculazione, quel granello di sabbia di cui parlava James Tobin, economista premio Nobel, prestigioso avversario della finanza casinò. Al contrario, essa costituirebbe un concreto (non solo simbolico) sostegno all’economia reale e ai lavoratori che oggi sono chiamati a pagare i costi economici e sociali della crisi, che ha avuto origine, lo ricordiamo, proprio dai mutui subprime – ad alto rischio.

Malgrado sia stato promesso dal governo di affrontare la questione alla riapertura dei lavori parlamentari a gennaio, si è persa l’occasione di dare un segnale di discontinuità con le politiche del passato, di offrire un concreto sostegno ai cittadini e di contrastare le potenti lobby finanziarie, che anche oggi hanno registrato una, sia pure temporanea, vittoria. In vista del semestre europeo, si è persa anche l’occasione di tenere alta l’attenzione sulla necessità di contrasto alla speculazione anche su scala continentale. In ultima analisi, come sostiene Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque, autrice del comunicato stampa in allegato, si è commesso un errore culturale profondo, prima ancora che politico ed economico.

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