Roma. Si è svolta venerdì mattina la conferenza stampa del Forum Nazionale del Terzo Settore per restituire stabilità alle politiche sociali del nostro Paese.
“Il nostro è un ultimo appello al Governo e alla Commissione Bilancio che in queste ore stanno valutando gli emendamenti alla Legge di stabilità - ha dichiarato il Portavoce Pietro Barbieri -. Una legge che abbiamo già giudicato, nelle scorse settimane, come un bicchiere ‘mezzo vuoto’. Abbiamo riscontrato miglioramenti e un’inversione di tendenza rispetto al passato sui temi del welfare e del terzo settore, ma sappiamo anche che in questa Legge si è lavorato sostanzialmente su riposizionamenti di ciò che era già previsto in precedenza e già messo in discussione, perché rischiava di avere effetti disastrosi, nelle due precedenti Leggi di Stabilità.”
“Abbiamo trovato una importante disponibilità da parte di molti parlamentari e dall’Intergruppo del terzo settore, tutte le proposte su cui abbiamo cercato di lavorare sono state presentate, tuttavia moltissimi degli emendamenti non sono stati ammessi.” – ha proseguito il Portavoce.
Pensiamo – ha concluso Barbieri - che ci debba essere una svolta significativa sul riconoscimento culturale del ruolo del terzo settore a partire dalla lotta alla povertà, alla questione dell’Imu al non profit e l’imposta di registro, da un adeguamento importante del Fondo per le politiche sociali e Fondo Infanzia - che ha visto sottrarsi 10 milioni di euro-, dal 5 per mille - unico strumento di sussidiarietà e di libertà delle organizzazioni -, agli impegni su Tasi e Tari, le detrazioni che normalmente vengono applicate al terzo settore. Su tutto, lo abbiamo detto, manca una prospettiva di stabilità per gli anni a venire. E questa ci sembra questa una politica miope. Sarebbe una grande opportunità quella di riuscire a scardinare un meccanismo che vede l’impossibilità di programmazione di servizi, prestazioni e attività da parte del terzo settore, mettendoci invece nelle condizioni di farlo. Quello che chiediamo in fondo non è un lusso, ma l’essenziale che ci consenta la realizzazione di interventi efficaci.”