Cartellino rosso per le grandi imprese che sfruttano le falle del sistema europeo per pagare meno tasse. E’ l’obiettivo della proposta presentata lunedì mattina a Bruxelles dal commissario europeo per la Fiscalità, Algirdas Semeta. (
http://www.euractiv.it/it/news/economia-finanza/8179-fisco-commissione-proposta-contro-l-elusione-delle-multinazionali.html)
Evitare che le imprese con sede in più paesi sfruttino le falle delle norme europee per non pagare le tasse. E’ questo lo scopo della proposta di modifica alle direttive comunitarie presentata lunedì mattina dal commissario europeo per la Fiscalità, Algirdas Semeta: nel mirino ci sono soprattutto i sistemi di fiscalità aggressiva di giganti come Amazon, Apple, Facebook, Google e Starbucks. Il piano d’azione per la lotta all’evasione e all’elusione, presentato dall’esecutivo Ue lo scorso dicembre, trova così una delle sue prime occasioni di applicazione concreta.
Le falle della doppia tassazione
La direttiva in materia (2003/123/Ce) è stata pensata in funzione delle grandi aziende con sede in più paesi. Stabiliva, infatti, un pacchetto di regole per evitare che le multinazionali subissero una doppia tassazione per una sola entrata. Alcune imprese, però, hanno cominciato a sfruttare queste regole a loro favore. Utilizzando le differenze tra i diversi sistemi di tassazione nazionale, hanno fatto in modo di non pagare nessuna imposta. “La nostra proposta – ha spiegato Semeta – punta a tappare questa falla”. Grazie alle modifiche ipotizzate, verrà mantenuto l’effetto positivo del mercato unico e le aziende non dovranno subire una doppia tassazione. Ma verrà anche eliminato l’effetto collaterale che colpiva i bilanci dei paesi membri.
Semeta: nuove entrate per i paesi membri
“La politica fiscale dell’Unione europea – ha detto ancora il commissario – è pesantemente concentrata sulla creazione di un ambiente più favorevole al business in Europa. Questo significa abbattere le barriere e combattere i problemi come la doppia tassazione”. A questa grande apertura, però, vanno posti dei limiti. “Se le nostre regole sono sfruttate per non pagare le tasse, allora abbiamo bisogno di correggerle. La nostra proposta garantirà che lo spirito delle regole europee sia rispettato. Allo stesso tempo assicurerà grandi entrate ai bilanci nazionali e una competizione più corretta per le nostre imprese”.
Dividendi delle multinazionali
L’altro campo nel quale agirà la Commissione sono i dividendi delle multinazionali. Attualmente, se un’azienda ha una società controllata in un altro Stato membro, in molti casi i dividendi che percepisce da quell’impresa possono essere dedotti dalle tasse: il risultato è che quella somma non viene tassata in nessun paese membro. Sfruttando quest’altra falla, alcune aziende hanno pianificato la loro organizzazione in maniera da non pagare nemmeno un euro al fisco. Secondo la proposta di lunedì, se il dividendo non viene tassato da un paese membro, andrà necessariamente tassato dall’altro.
Giganti nel mirino
Questi sistemi di fiscalità aggressiva, come li definisce il commissario, sono usati soprattutto da giganti come Amazon, Apple, Facebook, Google e Starbucks. Nella composita geografia della tassazione europea, riescono a beneficiarne dei paesi che tengono basso il loro livello di imposizione fiscale, come l’Irlanda e il Lussemburgo. A scapito di quelli, come la Francia o l’Italia, dove le tasse sulle imprese sono decisamente più elevate.
Il calendario
Dopo la sua approvazione, la proposta della Commissione dovrà essere implementata dai paesi membri: questi dovranno obbligatoriamente adottare una norma contro l’elusione che applichi i nuovi principi introdotti da Bruxelles. Secondo le previsioni dell’Esecutivo comunitario, il processo dovrà essere chiuso entro il 31 dicembre del 2014. “Non possiamo più permetterci aziende che raccolgono grandi profitti senza contribuire alle finanze pubbliche”, ha concluso Semeta.
Giuseppe Latour