25 novembre, il comunicato stampa con le dichiarazioni del Commissario Andor alla conferenza al CESE a Bruxelles. (
http://www.federsolidarieta.confcooperative.it/txtlstvw.aspx?LstID=de63d7cc-7323-465a-994f-0b684ab11738)
«Le cooperative sociali giocano un ruolo fondamentale in Europa, soprattutto, in un momento di crisi. La loro azione deve crescere, perché fondono solidarietà e impresa, creano inclusione mentre producono beni e servizi di qualità. È così che si raggiungono gli obiettivi di Europa 2020». Lo ha detto Laszlo Andor, Commissario Europeo per l'Occupazione, Affari Sociali e Inclusione, intervenendo a Bruxelles alla “Cooperatives and work integration of disadvantaged persons” organizzata da Federsolidarietà - Confcooperative e CECOP, l’organizzazione che rappresenta le cooperative di lavoro e sociali a livello europeo per discutere e per fare emergere l’esperienza della cooperazione sociale italiana.
«La cooperazione sociale di inserimento lavorativo è un modello che genera inclusione sociale e occupazione. È uno strumento concreto ed efficace per combattere la povertà e l’esclusione sociale attraverso un modello che crea democrazia economia e emancipazione delle persone. E lo dimostrano i fatti dell’esperienza italiana. In Italia ci sono 3.600 cooperative sociali inserimento lavorativo che danno lavoro a 92.000 occupati, di cui 32.000 sono persone svantaggiate e disabili che lavorano e sono al contempo soci». Lo dice Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà Confcooperative che commenta con soddisfazione le dichiarazioni di Andor a testimonianza della sempre maggiore attenzione delle Istituzioni Comunitarie verso il modello cooperativo italiano.
«Sono un modello di impresa sociale “made in Italy” che può essere un volano per uscire dalla crisi e creare occupazione – conclude Guerini – soprattutto delle fasce deboli del mercato del lavoro che sono quelle che ha più di tutte subito i morsi della disoccupazione».