Stando alle notizie del 22 novembre, fornite delle autorità Filippine, sarebbero oltre 5200 i morti accertati, 1600 i dispersi e 23.500 i feriti. Oltre 270 milioni di dollari i danni materiali. Si tratta del triste bilancio causato dal tifone Haiyan nelle Filippine, l’8 novembre. A distanza di alcune settimane, ForumSaD chiede che non si spengano i riflettori sulla realtà filippina e propone di aiutare tre organizzazioni parte della sua rete, che lavorano da anni nel Paese asiatico: Compassion, Insieme si può e Fondazione Pro.Sa.Vincenzo Curatola, presidente di ForumSaD, afferma "nelle disgrazie come queste dobbiamo sfruttare al meglio le risorse che ci dà essere una rete. Ecco perché abbiamo scelto di segnalare queste organizzazioni con cui collaboriamo, per i progetti di sostegno a distanza".
Compassion, è presente nelle Filippine dal 1972, sostenendo oltre 66.400 bambini iscritti a 339 centri per l’infanzia, gestiti da altrettante comunità e chiese locali. L’organizzazione, con sede a Torino, da giorni ci tiene informati con foto, storie e dati sul lavoro che sta svolgendo sul campo. “Siamo fuggiti nei campi. Vedevamo le case distruggersi, mentre i tetti di lamiera volavano ovunque. Avevo il terrore che una lamiera potesse caderci addosso e ucciderci” racconta un sopravvissuto. Un’altra testimonianza “Dopo una settimana, abbiamo recuperato le forze, fisicamente ed emotivamente. Le nostre case non sono abitabili, ma so che molti di noi vivono in rifugi temporanei”. Alex Abuda, supervisore Compassion per le aree colpite, racconta “Siamo in una situazione di emergenza, anche i direttori dei centri, gli operatori e i volontari di Compassion sono stati colpiti dal disastro. Nonostante tutto, stanno visitando i bambini, usando ogni mezzo di comunicazione possibile per informare della loro situazione”. I primi interventi messi in atto riguardano cibo, acqua, rifugi temporanei, cure mediche, vestiti, supporto e counselling psicologico post-trauma. A questa fase faranno seguito progetti di microcredito, volti a fornire alle famiglie gli strumenti per ricostruire le proprie attività commerciali (negozi, orti, allevamenti).
Insieme si può. I fondi raccolti verranno utilizzati per aiutare le persone sfollate che si rivolgono alla missione a Calbayog, e anche alle famiglie di alcuni seminaristi che vivevano nella cittadina più colpita e che sono rimasti senza nulla. Verrà distribuito un kit contenente riso, fagioli, pasta, latte ad alto contenuto proteico; salviette detergenti, dentifricio, spazzolino, sapone, shampoo; biancheria nuova, coperte, zanzariere; bicchieri, posate, pentole, torcia. Ognuno di questi kit ha un costo di 100 euro. "Insieme si può..." ha garantito, in una prima fase, l'acquisto di 30 pezzi per 3000 euro totali.
Fondazione Prosa. Da aggiornamenti sul campo del 25/11 risulta che "aiuti diversi e generi di prima necessità sono stati distribuiti nei villaggi di Bohol rimasti colpiti ed, a lungo, isolati". Continua la nota dell'organizzazione "a Samar e Leyte le strade, i ponti e gli aeroporti principali sono stati riaperti così da permettere l’arrivo degli aiuti. Anche le telecomunicazioni e i servizi internet si stanno lentamente riavviando. Per l’elettricità si dovrà attendere almeno 3 mesi per il ripristino". La Fondazione ricorda in cosa consistono concretamente gli aiuti "ad ogni famiglia vengono consegnati: un pacco viveri del costo di 13 € che contiene: 5 kg di riso, 10 confezioni di verdura in scatola e 5 litri di acqua, un kit igienico sanitario che costa 9 € e contiene: sapone per l’igiene personale e per lavare, dentifricio, spazzolino, salviettine igieniche, pannolini, cotone e disinfettanti e un pacco cucina del valore di 7 € con un mestolo, due pentole e un bollitore".
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