Roma. L’immigrazione costituisce davvero un “rischio” per la sostenibilità del nostro sistema economico e di welfare? Da questa domanda nasce, e parte, il rapporto “I diritti non sono un ‘costo’”, dossier promosso da Lunaria e realizzato con il sostegno di Open Society Foundations. Il documento analizza la spesa sociale pubblica italiana imputabile ai cittadini stranieri: accogliere, includere, garantire i diritti di cittadinanza è giusto e anche conveniente per la finanza pubblica.
I COSTI - La spesa sociale imputabile (con qualche riserva) ai cittadini stranieri e gli stanziamenti destinati alle politiche di contrasto, di accoglienza e di inclusione sociale dei migranti, secondo le stime di Lunaria relative all’anno 2011, incidono complessivamente per il 2,07% sulla spesa pubblica complessiva. Se invece restringiamo il campo di osservazione alle politiche per così dire “dedicate”, gli stanziamenti per le politiche di accoglienza e di inclusione sociale dei migranti rappresentano lo 0,017% della spesa pubblica complessiva rispetto allo 0,034% di incidenza degli stanziamenti destinati alle politiche del rifiuto.
Mediamente gli stanziamenti ordinari destinati alle politiche di accoglienza e di inclusione sociale dei migranti si aggirano intorno ai 123,8 milioni di euro l’anno, pari a circa la metà di quelli mediamente destinati alle politiche del rifiuto, circa 247 milioni l’anno. Per questo Lunaria chiede al Governo di cambiare rotta e guardare lontano: il rifiuto è disumano, costa troppo ed è inefficace.
Investire nell’accoglienza, nell’inclusione sociale, nella garanzia dei diritti di cittadinanza è ciò che serve. Il rapporto verrà presentato venerdì 29 novembre alle ore 10 a Roma presso la libreria Fandango Incontro in via dei Prefetti 22. Ai partecipanti verrà distribuita copia del rapporto.
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