L'autrice partecipa dalla Cop19 dell'Onu in corso nella capitale polacca, da dove ci scrive. Simona Fabiani: «Agire oggi, non domani. Lavorare per tutti gli elementi essenziali».
di Simona Fabiani, responsabile ambiente e territorio della Cgil nazionale
A Varsavia, all’avvio della 19esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, i lavori si sono aperti con il saluto del Presidente della 18esima conferenza: «La pace sia con voi». E’ una conferenza da più parti definita stanca e di transizione, già prima di cominciare; caratteristiche che male si conciliano con la necessità di intervenire con urgenza a cui ci richiama drammaticamente il super tifone Haiyan, che nel centro delle Filippine ha colpito 9 milioni di persone, facendo temere fino a 10 mila morti e 600 mila senza tetto.
Quest’ultima tragedia è anche la triste conferma del fatto che i paesi che hanno minori responsabilità per i cambiamenti climatici sono quelli che pagano il prezzo più alto in termini di distruzione e di vite umane.
I negoziati di Varsavia devono gettare le basi per un accordo giuridicamente vincolante da concludere nella COP21 del 2015 a Parigi, ma non solo, non c’è tempo per l’inazione. Si deve già lavorare per un programma di lavoro applicabile prima del 2020, che comprenda tutti gli elementi essenziali:
- le misure di mitigazione ed adattamento, incrementando l’ambizione degli obiettivi;
- i finanziamenti necessari per realizzarle;
- un meccanismo di copertura internazionale dei danni e delle perdite;
- il rispetto del principio delle responsabilità comuni ma differenziate fra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo;
- la giusta transizione allo sviluppo sostenibile e la promozione di nuovo lavoro dignitoso;
- la promozione dello sviluppo agricolo e della sicurezza alimentare nel rispetto dei costumi e delle tradizioni dei popoli indigeni;
- il trasferimento delle tecnologie.
I finanziamenti per le politiche climatiche devono essere pubblici. I finanziamenti privati, che sono finalizzati solo alla ricerca del profitto, possono essere solo complementari perché, come ha dichiarato il negoziatore della Bolivia che interveniva in rappresentanza dei paesi dell’alleanza boliviana per le americhe, «non si può mercantilizzare la vita e la madre terra».
Per mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C il tempo a disposizione è davvero molto poco. La COP19 di Varsavia deve produrre un lavoro concreto, un processo negoziale inclusivo, trasparente, multilaterale, che ricerchi il consenso e riesca a produrre uno strumento, possibilmente giuridicamente vincolante, che determini le azioni da fare da ora a Parigi. Agire oggi, non domani: i cambiamenti climatici sono il frutto di un modello di sviluppo che aggredisce la natura, distrugge il pianeta e la vita, accresce ingiustizia e povertà, agire ora per un nuovo modello di sviluppo sostenibile significa dare una speranza globale per la vita, il lavoro, la giustizia sociale.
- See more at:
http://www.greenreport.it/news/varsavia-una-voce-in-diretta-dalla-conferenza-sul-clima/#sthash.siWvkpJ4.dpuf