ROMA. I giudici della Corte Costituzionale - secondo quanto si è appreso - al termine della camera di consiglio di stamane hanno deciso l'inammissibilità del quesito referendario proposto dai Radicali e all'associazione Luca Coscioni di abrogazione totale della legge n. 40 sulla procreazione assistita. La Consulta ha invece dichiarato ammissibili gli altri quattro referendum di abrogazione parziale della legge. Successivamente la Corte Costituzionale - con un comunicato ufficiale - ha dato conferma delle decisioni prese dai giudici della Consulta in merito all'ammissibilità dei quesiti referendari, rendendo noto che «le sentenze saranno depositate entro i termini previsti dalla legge». I quattro quesiti referendari di abrogazione parziale della legge ai quali la Consulta ha dato il via libera riguardano: il limite alla ricerca sperimentale sugli embrioni; le norme sui limiti all'accesso alla procreazione medicalmente assistita (in particolare l'eliminazione dell'obbligo di creare in vitro non più di tre embrioni); le norme sulle finalità, sui diritti dei soggetti coinvolti e sui limiti all'accesso (in particolare per la cancellazione totale dell'art. 1 della legge sui diritti del concepito); il divieto di fecondazione eterologa. GIOVANARDI: UNA DECISIONE DI ESTREMA IMPORTANZA «Una decisione di estrema importanza». Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, plaude alla scelta della Consulta sull'ammissibilità dei quesiti referendari sulla procreazione assistita. «Il giudizio di inammissibilità del quesito per l'abrogazione totale della legge - aggiunge il ministro dell'Udc - sottolinea e ribadisce un principio che noi abbiamo sempre fortemente sostenuto: non si può aprire ad una situazione in cui sia possibile superare i limiti alla difesa della dignità della persona, sanciti dalla nostra Costituzione». «Si trattava - prosegue Giovanardi - di una richiesta inaccettabile e sono contento che con questa decisione si conferma la volontà di difendere questi limiti contro ogni tipo di aberrazione». PECORARO: REFERENDARI-GOVERNO 4-1 «Referendari-governo 4 a 1. Un bel risultato che boccia innanzitutto la scelta del governo che si era costituito contro i referendum e a difesa della legge esistente». Il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio commenta così la decisione della Consulta di ammettere quattro dei cinque referendum sulla procreazione assistita. «Certo - aggiunge il leader dei Verdi - siamo rammaricati per il no al referendum più chiaro, quello che chiedeva l'abrogazione dell'intera legge, anche perché la logica referendaria prevede sì la cancellazione di una legge, ma per sostituirla con un'altra». «In ogni caso - conclude Pecoraro - ora è necessario partire subito con i comitati per il sì perché si deve consentire ai cittadini di cancellare almeno le parti più scabrose di quella legge». La Stampa, 13 gennaio 2005

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