Congresso Legacoopsociali, la relazione di Paola Menetti: chiudere i Cie, sono una vergogna. Negli anni della crisi nera, che ha inciso con "tagli pesantissimi" sui servizi alla persona, la cooperazione sociale ha retto, facendo registrare un +30 per cento di cooperative e lavoratori dal 2007 a oggi. Per questo bisogna "superare quella concezione vecchia e smentita dai fatti, che considera il welfare e i beni comuni come un lusso da tagliare" e puntare su politiche basate su una nuova "concezione della funzione pubblica, promozione di un'economia e di un'impresa capaci di generare valore economico e valore sociale, assi portanti per disegnare il Welfare di domani".

Con queste parole Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali, ha aperto oggi a Roma, i lavori del terzo congresso nazionale di Legacoopsocial. Un incontro che vede riuniti dopo 4 anni (l'ultimo congresso è del 2009) oltre 300 delegati provenienti da tutta Italia. "Nel nostro settore, questi sono stati gli anni del taglio progressivo fino al suo sostanziale azzeramento dei Fondi nazionali per le politiche sociali, per la non autosufficienza, per la famiglia, per l'infanzia e per le politiche giovanili e l'immigrazione -sottolinea Menetti -, sono stati gli anni della riduzione forte dei trasferimenti agli enti locali, del crescente irrigidimento della spesa sanitaria, dell'allungamento patologico dei tempi di pagamento pubblici, particolarmente gravoso per realtà d'impresa come le nostre, ad alta intensità di lavoro". Menetti ha ricordato i casi di cooperative "strangolate da anticipi bancari, perché dopo aver emesso fattura non sono state pagate anche oltre i 36 mesi".

"Molte famiglie non sono più in grado di pagare i servizi, perchè la crisi è reale e tangibile per le persone - aggiunge - ma le nostre cooperative hanno fatto un grande sforzo per supplire a queste difficoltà e questo è il nostro grande orgoglio". La presidente di Legacoopsociali ricorda che rispetto alle 85.800 cooperative presenti in Italia nel 2007 oggi si è arrivati a oltre 115mila, "un traguardo importante, anche se permangono le difficoltà soprattutto al Sud Italia. Il nostro obiettivo, con questo congresso, è fare sintesi di questo sforzo, esplicitando per cosa e per chi lavoriamo e quale progetto di società e futuro mettiamo in gioco".

Tra le richieste contenute nel documento politico illustrato da Paola Menetti, una ridefinizione della normativa che regola l'inclusione lavorativa dei soggetti svantaggiati e dei Lea (livelli essenziali di assistenza), la revisione del codice degli appalti, lo spostamento di risorse dai sussidi ed erogazionimonetari alla creazione di servizi alla persone. Si chiede inoltre una fiscalità che non penalizzi chi acquista i servizi di cura e un nuovo approccio sull'immigrazione che superi l'impostazione basata sull'ordine pubblico. " Cie vanno chiusi -sottolinea la presidente di Legacoopsociali - la loro condizione di oggi è più prossima alla vergogna che all'orgoglio. Le cooperative socilai non sono disponibili a gestire strutture detentive che privano di libertà le persone. Noi siamo orientati all' inclusione sociale". (http://www.nelpaese.it/index.php?option=com_content&view=article&id=948:welfare-non-e-un-lusso-da-tagliare&catid=13:inchieste-reportage-storie&Itemid=203)

Redazione (Fonte: Redattore sociale)

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