Parte oggi la tournée con l'AIFO in Italia, da oggi 21 maggio al 3 giugno 2007, il gruppo dei Tambores del Tocantins, ragazzi beneficiari del Progetto AIFO di Sviluppo comunitario a Porto Nacional in Brasile, che suonano le percussioni su ritmi tradizionali brasiliani. La tournée rientra nella campagna "Restituire l'infanzia", una proposta concreta dell'AIFO per i bambini di tutto il mondo che vivono in condizioni di infanzia negata. Complessivamente nel mondo 400 milioni di bambini non hanno accesso all'acqua potabile, 270 milioni ai servizi sanitari e 124 milioni non possono andare a scuola; 40 mila sono colpiti dalla lebbra ogni anno.
I bambini con disabilità sono ancora i più svantaggiati, perché spesso non hanno nessuno che si prenda cura di loro e vengono emarginati dalla società. Restituire a questi bambini l'infanzia vuole dire dare loro speranza di futuro attraverso il raggiungimento della piena salute psico-fisica, della riabilitazione fisica e sociale e l'accesso ad una educazione inclusiva che risponda ai differenti bisogni di ognuno, tramite un approccio integrato e appropriato che mira al benessere e alla crescita globale della persona.
Sostenere i bambini vuol dire dare loro un futuro sereno, promuovere lo sviluppo delle famiglie e delle comunità di appartenenza e combattere la povertà e l'emarginazione nel Sud del mondo. Restituire l'infanzia è la campagna di solidarietà dell'AIFO, una proposta concreta per i bambini di tutto il mondo che vivono in condizioni di infanzia negata, e che aspettano di poter giocare, studiare e vivere serenamente la loro infanzia.
Nell'ambito della campagna Restituire l'infanzia, si svolgeranno tra maggio e giugno 2007 iniziative di piazza in diverse città italiane, organizzate dai locali Gruppi AIFO ed incentrate sui temi del gioco e dello sport. I Tambores del Tocantins, un gruppo musicale composto da ragazzi beneficiari del Progetto AIFO di Porto Nacional in Brasile, darà una serie di concerti in numerose città. I Tambores del Tocantins hanno già sostenuto diverse tournée in Europa e sono molto apprezzati per la qualità delle loro esibizioni, realizzate con strumenti a percussione tradizionali costruiti da loro stessi.
Dhara è indiana e ha contratto la lebbra all'età di 9 anni. La malattia le è stata scoperta a scuola da amici e insegnanti. Un giorno i suoi genitori furono chiamati per ritirare la figlia dalla scuola ma loro non volevano perché la bimba stava seguendo una cura e non poteva contagiare gli altri bambini. Qualche giorno dopo la bimba però peggiorò a causa delle reazioni a farmaci inadeguati divenendo molto grave ed i suoi genitori la portarono al centro di cura finanziato da AIFO. Là la bambina cominciò a migliorare rapidamente. Oggi Dhara è completamente guarita, è una bella bambina di 12 anni e studia con impegno.
Jùlio è nato in un contesto di grande povertà e violenza in una baraccopoli brasiliana. A 6 anni, dopo un periodo di precarietà e abbandono vissuto in strada, è entrato in una casa di accoglienza dell'AIFO per bambini disagiati: all'inizio era completamente disadattato, litigava con tutti e si chiudeva spesso in un ostinato silenzio. Dopo un anno nel centro ha imparato a studiare, a giocare e svolgere le attività culturali e artistiche insieme a tutti gli altri e a convivere con adulti e bambini. Finalmente oggi è un bambino sereno e allegro perché si sente accolto e amato.
Addo è un bambino africano di 10 anni; quando si ammalò di una malattia chiamata Ulcera del Buruli, la sua famiglia credeva che questo fosse successo a causa di una maledizione. È stato trovato da un volontario AIFO fuori dalla capanna dove viveva con i genitori e i fratelli ricoperto di piaghe. I suoi genitori lo portavano fuori a braccia alla mattina e lo riportavano dentro alla sera e non curavano le sue piaghe. E' stato finalmente portato all'ospedale e una volta curato è tornato al suo villaggio. Grazie ad una carrozzina che gli è stata donata, oggi può andare a scuola ed è felice, è un ragazzino studioso e intelligente.