Per le azioni concrete è tutto rimandato a giugno del prossimo anno. Per il premier Letta "sufficienti" i risultati del summit. Barroso: “Non possiamo più permetterci migliaia di morti nel Mediterraneo”. Ma per le ong sono solo "lacrime di coccodrillo".
Bruxelles. Confermate le anticipazioni sulle conclusioni del summit UE che si è appena chiuso a Bruxelles per quanto riguarda l’immigrazione. Il problema è considerato ad alta priorità sull’agenda dei leader europei, ma decisioni concrete verranno prese solo a giugno 2014, e le linee guida per tali decisioni verranno elaborate da un gruppo d’azione a guida della Commissione e discusse nel Consiglio di dicembre. Soddisfatta l’Italia, che ha ottenuto quello che in questo momento era possibile ottenere, e in particolare il fatto che nelle conclusioni si citi una ripartizione equa delle responsabilità fra gli Stati membri.
Dopo aver espresso la tristezza dei ventotto capi di Stato per quanto successo a Lampedusa e per le centinaia di morti nel Mediterraneo, il presidente dell’Unione Europea Herman van Rompuy ha sottolineato come ora servano azioni concrete per prevenire future tragedie, azioni basate su tre principi: prevenzione, protezione e solidarietà.
“Il fenomeno dell’immigrazione illegale è complesso – ha detto van Rompuy – e ci siamo impegnati a fare di più a lungo termine per prevenirne le cause alla radice. Aumenteremo la cooperazione con istituzioni come l’Alto Commissario Onu per i Rifugiati e l’Organizzazione Internazionale dei Migranti”.
Il summit ha chiesto un’effettiva e rapida operatività a pieno regime dell’Eurosur, che permetterà di individuare più imbarcazioni in mare e salvare più vite umane.
La vera novità che emerge dal vertice, è comunque la volontà di rafforzare Frontex, che conta ora appena sessanta dipendenti, quasi come una stazione di polizia in una qualsiasi città europea, come ha sottolineato il presidente della Commissione Barroso. Ma, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla possibilità di aumentare i fondi destinati all’agenzia, sia Van Rompuy che Barroso hanno rimandato ogni decisione e quindi ogni commento a dicembre.
“Il problema dell’imigrazione non è un problema nuovo – ha sottolineato Barroso – ed è da anni che ci lavoriamo. Ora però, visti i fatti di Lampedusa, c’è un senso di urgenza che ci farà raggiungere obiettivi concreti. Non possiamo più permetterci migliaia di morti nel Mediterraneo”, ha sottolineato.
La task force guidata dalla Commissione, e che opererà a stretto contatto con gli Stati membri, dovrà delineare le strategie d’azione su quattro punti: rafforzare le operazioni di ricerca in mare e salvataggio, aiutare i paesi più esposti agli sbarchi, collaborare con i paesi di origine e di transito dei migranti per gestire i flussi migratori e combattere efficacemente la criminalità organizzata che gestisce il traffico di esseri umani.
E su Frontex Barroso ha detto: “Ci serve una mano da parte di tutti gli Stati membri, alcuni si sono già impegnati a destinare più risorse (si riferiva in particolare a Olanda e Francia n.d.r.) all’operato dell’agenzia. Non possiamo aspettarci che Frontex agisca senza il contributo di tutti i ventotto paesi”.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consiglio Letta. “Consideriamo sufficienti le conclusioni del vertice, e consideriamo importante che l’immigrazione sia ormai un tema europeo. Da dicembre – dice però il premier – ci aspettiamo azioni concrete”.
Ma la cancelliera Merkel, dal suo canto, ha sottolineato come la Germania accetti molti più rifugiati rispetto a paesi come l’Italia, quindi il problema della ripartizione equa delle responsabilità, sebbene si sia d’accordo a parole, sembra ben lungi dall’essere risolto.
Molto deluse invece le ong internazionali. Amnesty International parla di “lacrime di coccodrillo dal summit” e lancia un grido d’allarme per quello che considera il fallimento, da parte dei leader europei, nel proteggere le vite dei migranti e dei rifugiati. “Nessuna delle conclusioni del consiglio salverà una singola vita umana – si legge in una nota – e anzi le misure concordate spingeranno i migranti a prendere rotte sempre più pericolose per raggiungere l’Europa”. Commenti negativi anche da Human Rights Whatch, Enar e Jesuit refugee network. (http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/448048/Immigrazione-vertice-Ue-Italia-soddisfatta-deluse-le-associazioni)
Maurizio Molinari