Le piccole imprese e le cooperative piemontesi, riunite nei due raggruppamenti associativi che fanno capo a Rete Imprese Italia (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA e Casartigiani) e Alleanza delle Cooperative Italiane (Confcooperative, Legacoop e AGCI), propongono alla Regione – insieme per la prima volta – un “Patto per il Piemonte” sulla destinazione dei Fondi Strutturali Europei. La richiesta di un “Patto per il Piemonte” presentata dalle otto associazioni regionali, in rappresentanza di oltre 315 mila imprese, con un totale di quasi un milione di addetti, è finalizzata ad assicurare un’inversione di tendenza che guardi al futuro con speranza e in netta discontinuità rispetto al passato.

I Fondi 2014–2020 rappresentano le uniche risorse pubbliche disponibili nei prossimi sette anni (stimabili in circa 2.5 miliardi di euro) per offrire alle piccole e medie imprese dei comparti rappresentati la possibilità di agganciare l’eventuale ripresa, arrestando una deriva che rischia di essere inarrestabile. Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative Italiane - Piemonte si attendono discontinuità rispetto al passato nel metodo di lavoro sulla destinazione dei Fondi, affinché le realtà imprenditoriali rappresentate non siano più relegate in ruoli residuali rispetto alla manifattura di grandi dimensioni e richiamano l’attenzione del decisore regionale sulle priorità, non più da eludere, per il mondo delle Cooperative e per le aziende facenti riferimento a Rete Imprese, riguardanti la competitività del sistema produttivo e lo sviluppo locale.

“Il mondo delle piccole imprese e della cooperazione – ha dichiarato il presidente pro tempore di Rete Imprese Italia Piemonte, Maria Luisa Coppa – rappresenta un giacimento di potenzialità finora non adeguatamente valorizzato, sul quale il Piemonte deve puntare per recuperare la produttività perduta: in questo senso è importante che i prossimi fondi strutturali europei siano aperti anche all’innovazione soft (inclusi nuovi modelli di business, marketing, ecc.) non necessariamente riconducibile a investimenti di importo elevato e di natura materiale, abbinando le politiche di sviluppo aziendale ai percorsi formativi dedicati alle aziende.

E’ importante che le imprese di tutti i settori, indipendentemente dalle loro dimensioni, siano messe in condizione di avviare, singolarmente ovvero in rete con altre realtà aziendali, i percorsi di crescita necessari per rimanere competitive in un mercato sempre più complesso e mutevole, potendo contare su appositi strumenti a sostegno dell’accesso al credito e alla diffusione delle nuove tecnologie informatiche”. (http://www.pagina.to.it/index.php?method=section&action=zoom&id=12594)

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