L’articolo di Tiziano Vecchiato apparso nel numero 3 della rivista Studi Zancan ci illustra la scelta della Provincia autonoma di Trento di introdurre un reddito minimo garantito a favore delle fasce di popolazione più deboli.

Il sussidio è monetario e non è a somma fissa, a differenza della social card istituita dal governo, che, inoltre, è stata pensata come una misura estemporanea e non permanente come invece il reddito minimo della Provincia di Trento. Questi aspetti ne migliorano le capacità distributive, cioè si aiuta di più chi è più povero. Condivisibile anche la scelta di utilizzare indicatori di consumo da abbinare ad un indicatore più standard, sul modello Isee, per ridurre i possibili abusi.

Non sono previsti, come nel caso della social card, requisiti anagrafici ad hoc, nell’intento di limitare il costo della misura. L’unica restrizione riguarda coloro che siano residenti in Trentino da meno di tre anni e che non abbiano svolto in precedenza attività lavorative sul territorio. Questa scelta si spiega con la volontà di scoraggiare qualsiasi forma di “turismo assistenziale”, che porti i poveri di altre regioni a riversarsi in quella che è l’unica provincia italiana ad avere istituito uno schema di questo tipo.

Trattandosi di una misura che viene introdotta come uno strumento permanente di contrasto alla povertà, sarà possibile nel tempo sperimentare gli effetti di un parziale ammorbidimento di questo requisito, tenendo conto che nella popolazione povera già presente in Trentino vi sono probabilmente non poche persone di immigrazione recente e che sono in condizione di bisogno.

Sicuramente queste misure adottate a Trento, proprio perché sfuggono alla prassi consolidata della politica italiana di introdurre misure che durano lo spazio di un mattino, potranno essere affinate nel tempo, sulla base dell’esperienza acquisita e di approfondite valutazioni. (http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=8290:reddito-minimo-nella-provincia-di-trento&Itemid=96)

di Simone Cittadini

Dal numero 55 di Segn@libro, la newsletter della Biblioteca/Archivio storico delle Acli.

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