È il terzo appuntamento, prima di arrivare al testo legislativo che sarà presentato direttamente dal gruppo interparlamentare, nato per raccogliere le proposte provenienti dalle famiglie e dagli operatori. L'obiettivo è arrivare a un disegno di legge che contenga soluzioni pratiche a sostegno delle famiglie.
Roma. Si sono dati appuntamento al Senato, giovedì 24 ottobre alle ore 16, psicologi, operatori del settore, genitori ed esponenti della realtà associative nazionali e locali per parlare di disturbi dello spettro autistico all'interno del tavolo di lavoro partito la scorsa primavera nelle commissioni settima, Istruzione pubblica e Beni culturali, e dodicesima, Igiene e Sanità. Si tratta del terzo e ultimo appuntamento "prima di arrivare al testo legislativo che sarà presentato direttamente dal gruppo interparlamentare, nato per raccogliere le proposte provenienti dalle famiglie e dagli operatori". A spiegarlo alla Dire è Alessandro Capobianchi, presidente dell'Associazione nazionale persone autistiche (Anpa) e responsabile delle delegazioni che partecipano alle audizioni parlamentari.
L'obiettivo dei senatori partecipanti, "e in particolare della senatrice Manuela Serra in prima linea nella gestione del tavolo di lavoro", è arrivare alla realizzazione di un Disegno di Legge sull'autismo che possa contenere soluzioni pratiche e far sentire alle famiglie interessate la vicinanza delle istituzioni. La premessa dovrà essere quella di "rendere la scuola il primo centro di abilitazione e riabilitazione per i bambini con disturbi dello spettro autistico - precisa Capobianchi - ma per realizzare ciò occorre che i dirigenti scolastici abbiano l'obbligo di formare i docenti nelle scuole - come avviene per i Disturbi specifici dell'apprendimento - con corsi di formazione creati ad hoc per il trattamento dell'autismo in classe". A seguire, la legge "dovrà prevedere che le attività per i bambini con autismo continuino in tutti quei luoghi che possano giovare al miglioramento delle loro competenze - prosegue il genitore - sulla base delle caratteristiche di ogni singolo soggetto. Si dovrà quindi spaziare dalle attività in piscina alla pet therapy e ippoterapia. Dalle fattorie sociali ai laboratori creativi e lavorativi".
In sintesi, si dovrà strutturare un Disegno di legge "globale" per l'autismo, che "dovrà prevedere all'interno del sistema scolastico figure professionali specifiche - precisa il presidente della Onlus - creando inoltre delle scuole più a somiglianza dell'Istituto tecnico agrario statale ‘Giuseppe Garibaldì di Roma, che ha anche una fattoria sociale con cavalli e mucche in cui sono organizzati interventi mirati per gli studenti autistici". Sempre giovedì, infatti, i partecipanti al tavolo di lavoro pranzeranno alla trattoria sociale in via Ardeatina 524, in cui lavorano solo ragazzi autistici, "per rimarcare la necessità di dare vita a più attività di questo tipo e magari spronare tutti i parlamentare ad intervenire in questo senso".
Il presidente dell'Anpa si dice "contento del sistema inclusivo scolastico e del nostro sistema socio -sanitario, ma non è abbastanza. Dopo settanta anni di storia di autismo parliamo ancora di insegnanti di sostegno e inclusione. Miriamo a realizzare interventi calibrati sulle caratteristiche di ogni singolo bambino - chiede il papà - e non facciamo finta che il problema non esista". Riferendosi infine al tavolo, Capobianchi conclude: "Sono queste le occasioni che permettono alla politica di confrontarsi con la realtà, e le famiglie sono una risorsa ancora più forte di quello che si pensi. Non vogliamo capitalizzare incontri e seminari per promuovere l'integrazione dei soggetti con autismo, vogliamo opportunità lavorative, impegno governativo e una campagna di comunicazione istituzionale non solo per dire cosa sia l'autismo ma soprattutto per trovare soluzioni. Vogliamo estendere l'invito a partecipare a questo incontro a tutte le commissioni parlamentari interessate, a chi lavora sulle varie proposte di Disegno di legge sull'autismo, dall'età infantile a quella adulta, per arrivare finalmente a un tavolo unico e realizzare quel confronto diretto e vero tra politica e realtà associativa e familiare". (
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