“E' un primo passo, ma la sfida è culturale, un Paese migliore per le donne è un paese migliore per tutti”. A giugno è stata ratificata dal Parlamento italiano la Convenzione di Istanbul e l'11 ottobre scorso è stato convertito in legge il decreto per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne.

Anche se avremmo preferito un progetto di legge che tenesse conto maggiormente degli aspetti culturali e sociali della violenza contro le donne e della loro prevenzione, l'Osservatorio Pari Opportunità di Auser esprime soddisfazione per avere finalmente una norma minima in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime, come previsto dalla Convenzione di Istanbul.

Molti passi andranno ancora fatti per eliminare il fenomeno della discriminazione e della violenza sulle donne, affinché possano godere pienamente dei diritti alla vita, alla propria libertà ed autonomia, all'integrità psicofisica, alla libertà di scelta.

Andranno coinvolti gli Enti Locali e le Regioni al fine di garantire un'omogeneità di interventi sul territorio nazionale, ma si dovranno anche attuare azioni sinergiche con tutto il mondo che ruota intorno al contrasto del fenomeno della violenza sulle donne.

Occorre arrivare alla soluzione dei conflitti tra uomo-donna attraverso il coinvolgimento della scuola, delle associazioni e degli enti, dei media, dei servizi territoriali, dei presidi sanitari e delle forze dell'ordine.

L'obiettivo è creare le condizioni per vivere finalmente in un Paese civile, un Paese migliore per le donne, e quindi per tutti. (http://www1.auser.it/IT/Tool/Press/Single/view_html?id_press=178)

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