La Giornata Mondiale di Lotta contro la Povertà 2013. Barbera (Cipsi): “Il bilancio della povertà e della miseria mondiale è tragico, vergognoso, indegno per qualsiasi civiltà. Le cifre continuano a essere gravi, e parlano più di tante chiacchiere e promesse non mantenute. L’iniziativa ‘Dichiariamo illegale la povertà!’. Appello alla comunità internazionale e alle istituzioni. Abbiamo bisogno di cooperazione internazionale autentica”.
Roma. “Il bilancio della povertà e della miseria mondiale è tragico, vergognoso, indegno per qualsiasi civiltà, ” dichiara Guido Barbera presidente di Solidarietà e Cooperazione CIPSI, coordinamento che riunisce 38 Associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale, in occasione della Giornata Mondiale di lotta contro la Povertà 2013. “Le cifre continuano a essere gravi, e parlano più di tante chiacchiere e promesse non mantenute: 963 milioni di persone nel mondo vivono in condizioni di povertà. Il 98% delle persone che soffrono la fame vive nei paesi impoveriti del sud del mondo. Ogni cinque secondi un bambino muore di fame. Ad oggi sono oltre 700 milioni i lavoratori informali che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno e circa 1.200.000 miliardi con meno di due dollari al giorno. Senza contratto di lavoro nè tutele sociali: nel 2020, due terzi della popolazione attiva mondiale potrebbe trovarsi a lavorare in queste condizioni. Ogni anno, il mondo spende 1 trilione di dollari in difesa, circa 325 miliardi in agricoltura e solo 60 miliardi in aiuti allo sviluppo. Salute: due miliardi di persone non dispongono di strutture sanitarie adeguate. In sintesi nel mondo ci sono più soldi in armamenti, e meno in salute e cooperazione allo sviluppo: questi sono i paradossi della politica mondiale. I fallimenti delle iniziative internazionali, dalla Banca mondiale alle iniziative dell’Onu. E i cambiamenti climatici sono una minaccia per 375milioni di persone”.
“Per questi motivi Solidarietà e cooperazione Cipsi ha aderito con entusiasmo e convinzione all’iniziativa “Dichiariamo illegale la povertà” (www.banningpoverty.org), che si articola in tre campagne e dieci azioni prioritarie concrete per aggredire le cause strutturali della povertà. In particolare: mettiamo fuorilegge la finanza predatrice, diamo forza a un’economia dei beni comuni, costruiamo la comunità dei cittadini. I diritti delle persone in miseria che devono mangiare e vivere con 92 centesimi di euro al giorno, sono gli stessi diritti dei potenti. Il fatto è che la ricchezza è illegale, perchè ruba i diritti fondamentali a milioni di bambini e persone! Forse potrebbe aiutarli a capire che tutte le leggi e le normative che creano miseria, sono illegali e vanno cancellate! Forse potrebbe aiutarli a capire l’obiettivo di cancellare la povertà dal mondo garantendo un reddito minimo di 92 centesimi di euro a tutti, è un’offesa alla dignità umana ed una violazione dei diritti stessi. Cosa fa la comunità internazionale? Cosa fanno i governi e le istituzioni? Cosa possiamo fare noi cittadini?”.
“Per questo – conclude Barbera – abbiamo bisogno di cooperazione internazionale autentica. La cooperazione è la politica più efficace per costruire convivenza, benessere, giustizia, sicurezza, pace. È la politica che costruisce ponti, non muri; rispetto, non rigetto; accoglienza, non rifiuto! La cooperazione è la spina dorsale della civiltà, la politica che tiene in piedi la convivenza tra persone e tra popoli, riequilibrando la miseria con la ricchezza. In questa Giornata Mondiale di lotta contro la povertà lanciamo un appello alle Istituzioni e alla comunità internazionale affinché rifiutino con forza le proposte della nuova campagna della Banca Mondiale – End Poverty 2030 - che offendono la dignità umana, per impegnarci insieme a garantire il diritto a vivere in dignità e tutti i diritti di ogni essere vivente. Basterebbe ridurre le spese di queste istituzioni ed i compensi di chi studia, elabora ed approva queste campagne mondiali (non a 92 centesimi di euro al giorno, non siamo così cattivi…) e molto sarebbe già risolto. La ricchezza, è molto più dannosa della miseria!”. (
http://cipsi.it/poverta-vergogna/)
Ufficio Stampa Cipsi, Nicola Perrone,
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