L’antica e stupenda Masseria del Duca di Crispiano in provincia di Taranto è un caso unico in tutto il Mezzogiorno: grazie alla produzione di biogas infatti è diventata uno dei pochi casi di azienda agricola realmente a impatto zero. Tutta l’energia è prodotta in casa. Riuscirci naturalmente non è cosa da tutti. Ma in questo angolo di Puglia si sono concentrate una serie fortunate condizioni che hanno permesso ai fratelli Cassese di centrare l’obiettivo. La parola magica è diversificazione.
Come ricorda un bel servizio realizzato dalla Gazzetta del Mezzogiorno qui ci sono circa 400 ettari con numerose attività, tra cui l’allevamento avicolo con 120.000 capi con centro imballaggio uova, l’allevamento di 250 vacche frisone italiane con annesso caseificio aziendale, la coltivazione dell’uliveto di 200 ettari in agricoltura biologica con 40.000 ulivi secolari e il frantoio aziendale col centro imbottigliamento. Filiere produttive corte, anche se la distribuzione dei prodotti avviene oramai sull’i n t e ro territorio nazionale e in alcune nicchie di mercato estero.
«Disponendo di molti sottoprodotti come il liquame, la pollina, la sansa, l’acqua di vegetazione ed il siero, ecco che – spiega Giampaolo Cassese, amministratore della società – abbiamo scelto il biogas come investimento per la produzione di energia rinnovabile, sia nell’ottica di creare nuovo reddito, sia per abbattere l’impatto ambientale delle proprie produzioni» .
Il biogas agricolo, infatti, è il prodotto della fermentazione anaerobica dei sottoprodotti agricoli e rappresenta probabilmente la fonte di energia rinnovabile per eccellenza. L’impianto riduce l’inquinamento attraverso la digestione anaerobica dei sottoprodotti agricoli (che altrimenti andrebbero in qualche modo smaltiti), rimanendo stabilmente in produzione 24 ore al giorno, consentendo così di sostituire totalmente l’energia convenzionale immessa in rete. (
http://www.ideatre60.it/blogs/linfas-il-blog/post/la-masseria-a-reale-impatto-zero)