Si è svolta, sabato e domenica scorsi, la campagna informativa "Terremoto io non rischio" in oltre 200 piazze italiane. "Questo paese ha bisogno di essere consapevolizzato, non tranquillizzato" ha sottolineato Franco Gabrielli.

In Italia conviviamo con il rischio sismico, per questo motivo deve essere interesse delle istituzioni, delle comunità e del singolo cittadino creare una cultura di protezione civile che approfondisca la conoscenza sui rischi e su quanto è possibile fare per difendersi e prevenire i danni. "Questo paese ha bisogno di essere consapevolizzato, non tranquillizzato" ha sottolineato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli sabato 28 settembre a Roma al via della campagna di sensibilizzazione e prevenzione: "Terremoto-io non rischio".

"Il 65% del nostro Paese è esposto ad una significativa sismicità, quindi dobbiamo preoccuparci un po' tutti". "Deve essere posto all'attenzione del Paese - ha sottolineato Gabrielli - il tema di una sismicità come fatto naturale. E su questo fatto contano i comportamenti: dal mettere in sicurezza gli edifici ad avere dei piani di protezione civile efficaci e conosciuti dalla gente". Gli allarmismi e al contempo le eccessive rassicurazioni lasciano il tempo che trovano: prima si prende coscienza del fatto che i terremoti non sono prevedibili, che l'Italia è un Paese che trema e continuerà a tremare e che l'unico modo per ridurre i danni è che gli edifici siano sicuri, prima sarà possibile lavorare seriamente per la prevenzione.

Sabato e Domenica scorsi oltre 3.200 volontari di 14 associazioni nazionali di protezione civile hanno allestito punti informativi "Io non rischio" in 200 comuni italiani per sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico con la campagna informativa nazionale per la riduzione del rischio sismico "Terremoto io non rischio".

Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha incontrato i volontari nelle piazze di Roma, Palermo, Lamezia Terme, Caserta, Trinitapoli (BT), Milano, Genova, Alessandria, Ancona, Narni (TR) e Pescopennataro (IS). "Andando in piazza ci si rende davvero conto di quanto sia fondamentale parlare di rischi, di quello sismico in particolare, in tempo di pace. È importante che i cittadini conoscano, che siano consapevoli dei danni che possono prodursi a seguito di un terremoto se gli edifici non sono sicuri, che sappiano per tempo come comportarsi in caso di una eventuale emergenza all'interno dei propri Comuni e cosa possono fare nell'immediato per mettere in sicurezza le proprie abitazioni - dichiara il Prefetto Gabrielli -. In questa iniziativa tutto il Servizio nazionale di protezione civile si deve sentire coinvolto. Per questo, oltre a ringraziare le 14 organizzazioni nazionali di volontariato e i nostri compagni di strada 'scientifici' INGV e ReLuis, voglio ricordare la sensibilità di Ferrovie dello Stato, e dell'ing. Moretti in particolare, che in questi giorni hanno messo a disposizione tutti i loro strumenti comunicativi per ricordare ai cittadini lo svolgimento di "Terremoto-Io non rischio" in questo fine settimana".

L'iniziativa è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile e dall'Anpas-Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, in collaborazione con l'Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e con ReLuis-Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e in accordo con le regioni e i comuni interessati. Per il terzo anno consecutivo, il volontariato di Protezione Civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si sono impegnati insieme per informare i cittadini su un rischio che interessa quasi tutto il territorio nazionale e di cui si parla ancora poco. (http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/index.html?pg=1&idart=10367&idcat=1#.UkqSUA2vPeo.twitter)

Redazione/sm

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