Secondo l'Ilo, sono l'11% della popolazione minorile mondiale. Nel 2000 erano 246 milioni. Progressi soprattutto durante la crisi economica (2008-2012). Ma sono ancora 85 milioni i bambini ancora coinvolti in attività pericolose per la salute.

Roma. Sono 168 milioni i bambini e i ragazzi che lavorano oggi nel mondo e nel 2012 corrispondono all’11 per cento della popolazione minore di 18 anni: un terzo rispetto ai 246 milioni minori che lavoravano nel 2000. Lo afferma il Rapporto “Marking progress against child labour: Global estimates and trends 2000-2012” (Misurare i progressi nella lotta contro il lavoro minorile: stime e tendenze globali 2000-2012) presentato questa mattina dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo). Il nuovo rapporto fornisce la più recente e completa analisi attualmente disponibile sulle dimensioni del lavoro infantile e gli sforzi internazionali tesi ad eliminarlo. “Incoraggiante” viene definito soprattutto la diminuzione del numero dei bambini lavoratori nella fascia di età 5-11 anni, diminuita di oltre un terzo.

Progressi nonostante la crisi. Lo studio sottolinea come i progressi nella lotta al lavoro dei bambini - a seguito dell’adozione di leggi contro il lavoro minorile e di investimenti in scuola e istruzione da parte dei governi - siano avvenuti nonostante la crisi economica. Per questo, secondo lo studio dell’Ilo gli Stati devono essere particolarmente attenti al rischio della ripresa del lavoro minorile nel momento in cui l’economia globale ricomincia a muoversi. (http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/445391/Sono-168-milioni-i-bambini-lavoratori-un-terzo-in-meno-rispetto-al-2000)

Leggi il Rapporto dell'Ilo

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni