Guerini, Gardini, Poletti: il messaggio della cooperazione è chiaro «L'aumento mette a rischio la coesione sociale». «Le richieste della cooperazione sociale che arrivano sull'Iva, non solo sono sensate e legittime, ma guardano al futuro, perchè le cooperative sono imprese innovative». Così il ministro del Lavoro Enrico Giovannini intervenendo ai lavori sull’IVA organizzati, alla Camera dei Deputati dall’Alleanza delle Cooperative Sociali che, con il portavoce Giuseppe Guerini, sta sensibilizzando Governo e istituzioni sugli effetti dell’aumento IVA a carico delle prestazioni rese dalle cooperative sociali per conto di Comuni e di Asl.

«Un aumento – dice Giuseppe Guerini – che mette a rischio la coesione sociale, colpisce le categorie più fragili del Paese, lascia senza servizi 500.000 persone tra anziani, disabili e minori e senza lavoro 43.000 occupati».

Grande apprezzamento sul ruolo delle cooperative sociali viene dai Comuni. Il presidente dell’Anci Piero Fassino intervenendo ai lavori ha detto «I Comuni farebbero la metà di ciò che fanno senza le cooperative sociali».

«Il ruolo della cooperazione sociale - aggiunge Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative - è stato trainante anche nell’occupazione che é stata più che raddoppiata negli ultimi 10 anni: 206mila posti di buona occupazione, di cui, oltre il 28%, creata durante l'ultimo quadriennio, così come dimostrano i dati Istat. Uno sforzo che risulta ancora più straordinario se rapportato al periodo di stagnazione economica occupazionale del nostro Paese. Sarebbe del tutto incomprensibile e ingiustificato – conclude Gardini – un aumento dell’Iva sui servizi resi, ad anziani, minori e disabili, da parte delle cooperative sociali che da anni, oltre che dare buona occupazione, disegnano reti e servizi di welfare per il Paese supplendo a molte carenze».

«La vicenda Iva determinerà il giudizio generale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane sulla legge di Stabilità». Così il presidente Giuliano Poletti che avverte Governo, enti locali e parlamentari: «oggi tutti dalla nostra parte ma vedremo se arrivano i risultati concreti». Poi Poletti offre uno sguardo sullo scenario del Paese: «Oggi quando discutiamo sulla cooperazione sociale iniziamo a sentire parlare di comunità mentre fino a pochi mesi l’egoismo era una virtù. Oggi biosgna avere la forza di dire le cose che stiamo dicendo. Ci sono dati concreti: il tema dell’Iva non è vantaggio competitivo di un’impresa. Il tema è come si realizza coesione nella società. Bisogna combattere contro le disuguaglianze e il problema è anche l’Europa. Se qualcuno si vuole affidare alla nostra ragionevolezza rispondiamo che è da irragionevoli non distruibuire la ricchezza. Concordo con Giovannini: non siamo terzi a niente ma non perché critico il terzo settore, ma c’è problema culturale. Si è arrivati a pensare che i pilastri siano solo Stato e Mercato, mentre la società è terza. È un concetto inaccettabile».

Maurizio Sacconi, presidente Commissione Lavoro Senato «Sono fiducioso sulle prospettive di sviluppo della cooperazione sociale, perché si avverte un maggior bisogno di sussidiarietà e di autorganizzazione dei cittadini. Necessaria un potente riallocazione delle risorse. ottimi risultati dove enti locali e cooperazione sociale lavorano insieme»

Lorena Rambaudi, Coordinatrice Politiche Sociali - Conferenza delle Regioni «ha ribadito che è necessario ripensare il welfare. Le cooperative sociali sono il primo partner degli enti locali. Occorre nuovo patto tra di loro. Va rivisto l’aumento dell’Iva che è un colpo per le casse degli Enti locali e una bastonata per le persone. Rappresenta solo una partita di giro tra Stato Centrale ed enti locali costretti pagare l’aumento di IVA».

Mauro Marino, presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato «C’è un problema di copertura. Siamo disponibili a una riflessione per arrivare, in qualche modo, alla soluzione del problema». (http://www.confcooperative.it/txtlstvw.aspx?LstID=31ba44e5-0652-4292-a39a-a9f5a9137889)

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