XV assemblea del coordinamento delle Agende 21 locali italiane: Presentato oggi a Padova il network delle città per l'adattamento al cambiamento climatico. Il network sta già lavorando con il Ministero per la tutela dell’ambiente, del territorio e del mare perché saranno i territori a dover adottare le politiche per l’adattamento.
È stato presentato oggi a Padova, nell’ambito della XV Assemblea del Coordinamento Agende 21 Locali italiane, il network “Il clima cambia la città”. Nato su iniziativa dei Comuni di Padova, Bologna, Ancona e Alba, con il supporto del Ministero per la Tutela dell’Ambiente, del Territorio e del Mare e del Coordinamento delle Agende 21 locali italiane, la rete ha lo scopo di promuovere e diffondere a livello nazionale i progetti sull’adattamento ai cambiamenti climatici già operativi nel paese. Il fenomeno infatti sta esponendo l’Italia a rischi crescenti, che hanno ricadute non solo ambientali ma anche sociali e economiche. L’adattamento al cambiamento climatico rappresenta quindi un argomento decisamente delicato e in questo momento il Ministero dell’Ambiente sta definendo la strategia da presentare all’Unione europea che poi dovrà essere declinata a livello territoriale.
“Individuare gli interventi specifici adatti ad ogni zona – ha commentato oggi Emanuele Burgin, presidente del Coordinamento delle Agende 21 locali italiane – diventerà una delle priorità se si vorrà realmente rispondere alle diverse esigenze di ogni località. Il network “Il clima cambia le città” opererà dunque suddividendo le azioni possibili a seconda che si tratti di aree metropolitane, città di pianura, città porto o città costiere, aree montane o piccoli comuni. Ciascuna di queste categorie presenta infatti caratteristiche peculiari ed è essenziale tenerlo in considerazione se si vogliono rendere efficaci le differenti politiche che devono essere adottate dai territori e non possono essere imposte dall’alto”.
Si parla degli interventi più disparati, dalla pianificazione urbanistica, al consumo di suolo, dalla gestione delle risorse idriche a quelle energetiche, strettamente collegati tanto da un punto di vista strategico quanto operativo.
“Il nostro obiettivo – ha concluso Daniela Luise, direttore del Coordinamento delle Agende 21 locali italiane – è quello di far diventare il network un vero e proprio punto di riferimento che possa agire tempestivamente in un’ottica però di lungo periodo. Sono già molti infatti i settori toccati dagli effetti del cambiamento climatico, dall’agricoltura, alla pesca, passando per il turismo e le infrastrutture ed è quindi fondamentale diffondere maggiore consapevolezza fra gli amministratori, soprattutto fra i meno sensibili al tema, nel tempo più breve possibile.”
Una volta approvata la strategia italiana di adattamento, saranno gli enti locali a doverla rendere operativa ed il network “Il clima cambia le città” avrà proprio il compito di dare supporto agli amministratori.