Maria Grazia Passeri, Presidente dell’Associazione Salvamamme, scrive una lettera in vista dell’anno scolastico appena iniziato: Più solidarietà e collaborazione da parte della Scuola.

Maria Grazia Passeri, Presidente dell’Associazione I diritti civili nel 2000-Salvemamme Salvabebè, si rivolge al corpo docente delle scuole, soprattutto elementari, per lanciare un messaggio fondamentale relativo alle tante famiglie in difficoltà.

Spesso le maestre, non rendendosi conto del periodo storico in cui si è attualmente invischiati e non badando ai sacrifici di molti genitori, esigono dagli alunni una quantità di materiale didattico che potrebbe essere sensibilmente ridotta.

Il diritto allo studio deve essere preservato, ma ci sono casi delicati di bambini che non possono permettersi di acquistare quaderni sempre nuovi e zaini da portare con sé e non per questo devono sentirsi a disagio per la loro condizione. Sono gli insegnanti, i presidi, gli adulti a dover gestire nel migliore dei modi questa situazione, senza ledere la sensibilità altrui.

Si è posto l’accento anche sull’educazione che la scuola dovrebbe trasmettere ai giovani alunni; non può essere un’esclusiva dei genitori, ma anche l’ente scolastico ha il dovere di insegnare come affrontare la vita. Proprio per questo Maria Grazia Passeri, ricordando le tristi esperienze che hanno coinvolto studenti vittime di bullismo, ha voluto parlare ad alcune coscienze e terminare la sua lettera con un messaggio di speranza volto al futuro: dovremmo essere tutti più comprensivi ed altruisti, invece di guardare unicamente al nostro “particulare”.

Ecco la lettera di Grazia Passeri:

“Gentile maestra che oggi hai chiesto ai bimbi un astuccio blu, ma proprio blu per metterci non so cosa, devi sapere che anche quei pochi euro sono pesanti per chi ha perso il lavoro e tira la cinghia e ormai non può tirare più nulla perché i buchi sono finiti. Alcuni bambini aspettano le nostre scarpe per andare a scuola e non hanno nemmeno lo zaino, e chiamano i comuni aspettando il nostro pacco anche per i quadernoni. E poi cara maestra sappiamo anche noi che alcuni pastelli sono migliori di altri, ma non possono comprarli in molti.
E caro Preside, ti prego, come non puoi aver notato che per rimanere nella soglia di euro stabilita dal Ministero le liste sono egualmente piene di libri fondamentali pretesi dal Professore, solo che adesso sono definiti “consigliati”. Il risultato per le famiglie è lo stesso: doversi addirittura indebitare per pagare i libri ai propri figli.

La scuola è fondamentale, ed i genitori lo sanno, ma non si deve costringere nessuno ad andare dagli strozzini per questo. E vi prego, voi maestre, non chiedete 14 quadernoni insieme.

Un augurio a quella sedicenne un po’ sovrappeso ma tanto brava a scuola, chiamata per un intero anno “ippopotamo” dai compagni. Quest’anno non si è iscritta, magari se qualcuno avesse visto certi segnali...auguri al piccolo di Lucia in Sardegna, non ha avuto l’assistente e quindi rimarrà ore e ore col pannolino bagnato saltando anche molti pasti, un piccolino speciale da coccolare di più per questo. La madre è tre giorni che piange.

Io amo il mondo ma cosi non può andare. Occorre che tutti noi si comprenda davvero le difficoltà di vita di ormai troppe famiglie, perchè la povertà, l’esclusione, la solitudine, non sono solo temi da trasmissione tv, ma drammi veri, quotidiani.”

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