Secondo il rapporto di attività per il 2012 della Commissione petizioni del Parlamento europeo, «proteggere i cittadini contro la discriminazione, difendere i loro diritti alla proprietà e alla libera circolazione e salvaguardare l’ambiente sono le principali preoccupazioni».
Il Parlamento europeo nel 2012 ha ricevuto 1.985 petizioni (nel 2011 erano 1.414) provenienti principalmente da cittadini tedeschi, spagnoli, italiani, romeni e britannici. Ben 1.408 petizioni sono state dichiarate inammissibili, perché non riguardavano la sfera di competenza dell’Ue e 854 sono state inviate alla Commissione europea per un esame approfondito.
La maggior parte delle denunce dei cittadini europei ricevute nel 2012 dall’Europarlamento era legata a problemi ambientali, come nei casi nei quali un’autorità nazionale non assicura la protezione della Zone speciali di conservazione (il nuovo nome dei siti di importanza comunitaria) o delle Zone di protezione speciale. Sono frequenti anche le petizioni sul mancato rispetto dell’applicazione delle direttive europee sulla gestione dei rifiuti, l’avifauna, gli habitat e la valutazione di impatto ambientale.
Secondo la Commissione petizioni, «questo prova che le autorità pubbliche falliscono ancora una volta nel salvaguardare la biodiversità e nel proteggere gli ecosistemi».
Al secondo posto come tema delle petizioni di cittadini ed associazioni c’è la protezione dei diritti fondamentali, in particolare quelli dei bambini e dei portatori di handicap, seguiti dalla difesa della libertà di espressione e della vita privata, dal diritto di proprietà. Molte le petizioni anche per l’accesso alla giustizia, la libertà di movimento e al libero accesso al mercato del lavoro e al sistema di sicurezza sociale.
La crisi economica ha fatto esplodere le petizioni sui problemi sociali, come il diritto alla casa, la disoccupazione e la maniera in cui le banche trattano i risparmiatori.
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