A Strasburgo la cerimonia di ratifica formale della convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne da parte dell'Italia. Il viceministro alle Politiche sociali con delega alle Pari opportunità Maria Cecilia Guerra è stata ricevuta oggi a Strasburgo dal segretario generale del Consiglio d'Europa Thorbjorn Jagland e dal vice segretario Gabriella Battaini Dragoni per la cerimonia di ratifica da parte dell'Italia della convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.
L'Italia aveva approvato a giugno il disegno di legge di ratifica della convenzione di Istanbul. Un testo che, secondo la Guerra, può “favorire una presa di coscienza di un fenomeno che in Italia ha dimensioni preoccupanti", ma che proprio oggi, durante un'audizione in commissione Giustizia alla Camera, l'Associazione nazionale magistrati ha giudicato poco sistematico e non coerente. Secondo il presidente e il segretario dell'Anm, Rodolfo Sabelli e Maurizio Carbone, infatti, "il tema è serio e va affrontato", ma le nuove norme sono "molto mirate su alcuni reati" e da questo deriva una certa "asistematicità". Tra gli aspetti contestati dal sindacato delle toghe , "l'appesantimento di alcune procedure" e l'aver previsto aggravanti per alcuni reati, come quelli commessi in presenza di minori, e non per tutti quelli caratterizzati da violenza fisica.
Oltre all'Italia, altri quattro paesi firmatari hanno ratificato la convenzione, Albania, Montenegro, Portogallo e Turchia. E il governo italiano, aveva sottolineato il viceministro degli Affari esteri Marta Dassù in occasione del voto in Senato, sta facendo pressioni sui partner europei per raggiungere le dieci ratifiche necessarie all'entrata in vigore del documento. Quattro stati membri - Austria, Finlandia, Paesi Bassi e Serbia - si sono già detti pronti a ratificare la convenzione entro il 2013 e altri otto paesi, tra cui Germania e Francia, si sono impegnati a ratificare al più presto. (
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