Siria. Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite sui diritti umani in Siria denuncia gli abusi contro la popolazione civile sia da parte dei ribelli sia da parte del regime di Bashar al Assad. Il rapporto ha preso in esame il periodo tra il 15 maggio e il 15 giugno del 2013. In questo lasso di tempo l’esercito siriano ha commesso crimini di guerra come: massacri di civili e bombardamenti di aree protette come gli ospedali. Ma anche i ribelli, e tra loro i combattenti stranieri che si sono uniti ai gruppi di opposizione al regime di Assad, hanno commesso massacri, rapimenti, esecuzioni sommarie e bombardamenti su aree abitate da popolazione civile.

“Entrambi le fazioni in guerra non hanno rispettato il diritto internazionale e hanno agito senza responsabilità rispetto alle conseguenze e senza il timore di essere sanzionati per il loro operato”, ha dichiarato Paulo Pinheiro che ha diretto la commissione d’inchiesta sui diritti umani in Siria delle Nazioni Unite.

Gli esperti dell’Onu hanno detto che l’uso di armi chimiche è stato attribuito “in maniera predominante all’esercito regolare”.

Il rapporto è stato scritto da un team di venti esperti che ha intervistato 258 rifugiati e disertori. Si tratta dell’undicesimo rapporto di questo tipo sulla Siria negli ultimi due anni. Gli esperti dell’Onu non sono mai potuti entrare nel paese, il loro lavoro è frutto delle interviste raccolte. (http://www.internazionale.it/un-nuovo-rapporto-dellionu-denuncia-violazioni-dei-diritti-umani-in-siria/)

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