Rimini. Oltre 500 imprese cooperative, 379 mila soci e 32 mila lavoratori, per un giro d’affari complessivo di circa 6,4 miliardi di euro all’anno. Questi i numeri di Legacoop Romagna, nuova struttura cooperativa che tra pochi mesi (l'Assemblea costituente è prevista per il 5 dicembre prossimo) nascerà dall’unione delle tre Leghe provinciali di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

«La più grande realtà associativa del mondo della cooperazione in Emilia Romagna», ha sottolineato al nostro Corriere il presidente di Legacoop Rimini, Giancarlo Ciaroni, «un progetto nato dall’idea di dover adeguare la rappresentanza delle cooperative e i servizi loro offerti a uno scenario che sta mutando rapidamente: noi pensiamo che la “massa critica” data dall’unione delle tre Leghe sia la premessa necessaria per poter qualificare i nostri servizi alle imprese e specializzare molte funzioni che oggi venivano svolte in parallelo da ognuna delle tre associazioni».

Ma non si tratta solo di razionalizzare le risorse e contenere i costi: Legacoop Romagna, ha infatti aggiunto Ciaroni, potrà da un lato avere «la dimensione giusta per occuparsi di quei progetti di area vasta che sono previsti in diversi settori, dalla sanità ai trasporti pubblici, dal turismo fino alla pesca», dall’altro «facilitare la costruzione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, un processo che unificherà anche alla base, visto che ai livelli nazionale e regionale il coordinamento funziona già, le principali associazioni che oggi rappresentano le cooperative: AGCI, Confcooperative e Legacoop».

Il territorio interessato dal progetto di unificazione è caratterizzato da una vastissima rete di PMI, e «anche se la presenza in molti settori di alcuni importanti gruppi e consorzi fra cooperative realizza una realtà imprenditoriale più dinamica e strutturata» - ha spiegato il presidente di Legacoop Rimini - «c’è ancora molto lavoro da fare». In questi ultimi anni, del resto, l’andamento delle 515 associate delle tre province, seppur caratterizzato da una sostanziale tenuta dell’occupazione, ha fatto registrare una drastica riduzione delle marginalità in quasi tutte le coop.

A soffrire in maniera più acuta gli effetti della crisi sono stati soprattutto i settori dell’abitazione, delle costruzioni, dei trasporti e della logistica, comparti che le previsioni sulla chiusura dei bilanci 2013 indicano ancora in difficoltà. Sembra invece in ripresa l’agroalimentare, che dopo anni di sofferenza nel 2012 ha fatto registrare alcuni risultati positivi sui volumi di fatturato (come nel caso del vitivinicolo, con un significativo incremento della remunerazione delle uve ai produttori), così come sembrano positive le previsioni riguardanti i settori della distribuzione, del consumo e del turismo, comparto, quest’ultimo, che dopo un disastroso inizio di stagione dovuto ai noti problemi climatici ha recuperato le difficoltà iniziali.

Buona, sopratutto, è la tenuta delle imprese e dei gruppi più strutturati (per esempio le coop multiservizi), realtà che in questi anni sono riuscite a mantenere i volumi sostituendo i cantieri persi o in contrazione con nuove acquisizioni di lavori anche fuori dai tradizionali territori di insediamento, oppure incorporando altre imprese.

«Il tema della crescita dimensionale e delle aggregazioni rappresenta un passaggio ineludibile per le necessità di innovazione e di competitività», ha sottolineato al riguardo Ciaroni. «I Contratti di Rete rappresentano uno strumento importante che diverse cooperative attive nei comparti ambiente, costruzioni e trasporti stanno sperimentando per ricercare sinergie, forme di integrazione e per ottimizzare risorse e competenze. In particolare - ha concluso il presidente – possiamo ormai dire che nel comparto delle costruzioni si è chiusa definitivamente una fase di sviluppo quantitativo: è fondamentale dunque che le imprese si attrezzino per affrontare quella che si prospetta come una “traversata del deserto”, vale a dire una riconversione in direzione della riqualificazione urbana, di una ristrutturazione del settore turistico e alberghiero, e di un adeguamento del patrimonio abitativo ai criteri antisismici, all’efficientamento energetico e alla rispondenza alle norme antincendio». (http://www.corrierenazionale.it/component/content/article/67-cooperazione/news-cooperazione/107961-insieme-per-vincere-la-crisi-in-arrivo-legacoop-romagna)

A.P.

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