SIRIA – Mentre i bambini di tutto il mondo si preparano a tornare in classe, l’UNRWA (agenzia delle Nazioni Unite) comunica la chiusura di oltre la metà delle scuole che l’Agenzia gestisce in Siria, con una ricaduta immediata sui due terzi degli studenti rifugiati che ancora vivono nel paese.

GUNNESS – Il portavoce dell’Agenzia, Chris Gunness, spiega: «Sia che il problema risieda nei danni subiti dalle strutture o che riguardi la sicurezza più in generale la sostanza rimane che oltre i due terzi dei nostri studenti non potranno ricominciare la scuola questo autunno. Sono i 45.000 bambini costretti ad interrompere gli studi, rendendo se possibile ancora più difficile per loro affrontare una situazione che già si colloca oltre il limite della sopportazione.» Delle 118 scuole di UNRWA in Siria, solo 49 riapriranno per l’anno scolastico 2013/14. Il Ministero dell’Educazione ha concesso all’UNRWA l’uso di altre 41 strutture per cercare di ampliare l’offerta per gli studenti permettendo loro di frequentare comunque i corsi. In contemporanea l’Agenzia sta cercando di diversificare la strategia, puntando ad esempio sullo sviluppo di materiale educativo a distanza che viene poi trasmesso sul canale UNRWA TV e mettendo a disposizione degli studenti assistenti sociali con cui possano parlare dell’innegabile trauma causato dalla situazione di guerra. Il Direttore del settore Educativo di UNRWA, Caroline Pontefract, dice: «La situazione in Siria rappresenta una sfida durissima all’offerta formativa, ma per noi significa anche che continueremo ad investire sempre di più per garantire che tutti gli studenti palestinesi rifugiati abbiano accesso al diritto di apprendere. Ci impegneremo ancora di più a lavorare in collaborazione con gli altri partner per cercare di assistere al meglio i rifugiati e minimizzare per quanto possibile i danno causati dal conflitto.»

I DATI – La guerra in Siria ha ricadute anche su tutta l’area: migliaia di persone sono fuggite agli orrori del conflitto cercando rifugio nei paesi confinanti. Circa 50.000 rifugiati palestinesi dalla Siria sono ora in Libano, ma solo il 35% di questi ha potuto iscriversi a scuola. In Giordania, la maggioranza vive in condizioni di estrema povertà, incapaci persino di provvedere ai bisogni di base, come l’alimentazione. In entrambi i casi, la situazione si riflette in maniera estremamente gravosa sul bilancio dell’Agenzia, costretta a dirottare i fondi allocati per far fronte alle necessità primarie di queste persone. Anche in Cisgiordania il percorso formativo degli studenti subisce il freno delle demolizioni e delle pratiche restrittive dei movimenti di beni e persone. Gli studenti a Gaza sono talmente tanti, e le strutture talmente poche, che il 93% delle scuole è costretto a lavorare sul modello dei doppi turni combattendo una lotta quotidiana contro la povertà, lo stress emotivo e il conflitto. La situazione di emergenza nelle cinque aree di intervento rende ancora più urgente la ricerca di soluzioni per continuare a garantire la formazione: soprattutto in tempi di crisi, investire nell’educazione delle giovani generazioni rappresenta l’unica garanzia di dare un contributo concreto allo sviluppo umano di queste persone.

L’AGENZIA – L’UNRWA è l’agenzia delle Nazioni Unite istituita dall’Assemblea Generale nel 1949 con il mandato di fornire assistenza e protezione a oltre 5 milioni di rifugiati palestinesi registrati in Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania e Striscia di Gaza al fine di raggiungere il loro pieno potenziale umano in attesa di una giusta soluzione alla loro situazione. I servizi di UNRWA comprendono educazione, salute, assistenza d’emergenza e servizi sociali, miglioramento infrastrutturale dei campi e micro finanza. Negli anni, il sostegno finanziario all’UNRWA non ha tenuto il passo con l’aumento della domanda di servizi causato da una forte crescita nei numeri dei rifugiati registrati e della diffusione della povertà. Di conseguenza, il Fondo Generale, che supporta le attività principali, fa affidamento al 97% su contributi volontari. Attualmente il deficit di bilancio complessivo è pari a 54,3 milioni di dollari. Il Comitato italiano per l’UNRWA è stato istituito, su impulso della stessa Agenzia, per migliorare la conoscenza in Italia del lavoro dell’UNRWA per assistere i rifugiati di Palestina e per promuovere attività sensibilizzazione e conoscenza. Il Comitato Italiano si rivolge agli individui, alle aziende, alle istituzioni, ai media, per offrire testimonianza diretta del lavoro sul campo e facilitare l’interlocuzione della stampa con gli uffici dell’Agenzia sul campo, rappresentando un ponte ed un tramite diretto tra l’Italia e i rifugiati le cui sorti e la cui sopravvivenza sono anche legati all’attenzione e alla consapevolezza della comunità internazionale.

di Francesco Gravetti

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