A Barletta, si apre il bando “Fred è tornato” per il recupero dei beni abbandonati del territorio. Le associazioni di Barletta, vent'anni fa, per salvare l'ex Distilleria dalla demolizione, crearono il FRED. Oggi, è tempo di “ri-utilizzare” quell'immobile, attraverso il programma “FRED 2012 partecipazione e aggregazione tra arte, architettura ed archeologia industriale”, che mira a diffondere la cultura della tutela e valorizzazione del territorio, creando soprattutto un legame tra quest'ultimo, la sua storia e le nuove generazioni.

L'auspicio è la trasparenza pubblica.


A dimostrazione di ciò, è nato, nell'ambito di questo progetto, il GOS (Giovani Open Space), un Laboratorio Urbano all'interno del quale i giovani potranno impegnarsi a riscoprire il territorio che li circonda, con consapevolezza e creatività, al fine di reinventare e valorizzare il grande patrimonio che gli spazi pubblici rappresentano. Il Laboratorio Urbano sarà l'incubatore delle proposte che parteciperanno al bando che finanzierà i 5 progetti più innovativi di valorizzazione dell'ex-Distilleria. Per rendere la selezione più trasparente e partecipata, ogni progetto sarà affiancato dalla guida di tecnici esperti e dovrà prevedere almeno quattro eventi pubblici tra presentazione, rappresentazione dell'idea e seminario conclusivo.

Intanto la strada si muove verso l'idea di destinare 9 milioni di euro per fare, dell'ex-Distilleria ,un polo di produzione del TAC (Tessile Abbigliamento Calzature), organizzato in un'ottica di innovazione. Si intenderebbe infatti destinare l'intera area alla creazione di un incubatore di imprese. In un'ala si manterrebbe la sede del GOS, il restante spazio andrebbe destinato alla realizzazione di servizi per l'imprenditoria locale per tutto ciò che rientra nel settore della moda. Questo vorrebbe dire tentare di rendere l'ex Distilleria, e di conseguenza Barletta, un polo di moda e centro polifunzionale culturale, come i modelli delle grandi capitali europee ci insegnano.


Beni Comuni: trasparenza e partecipazione

In una situazione di crisi come quella italiana di oggi, dove si è persa fiducia nello stato, i cittadini, tentano di ritagliarsi un ruolo concreto nella cosa pubblica, appellandosi ai diritti che la Costituzione garantisce, ma che non sempre vengono rispettati. Parliamo di diritti come il principio di legalità e trasparenza, cui l'amministrazione dovrebbe tener fede, e il diritto d'accesso e di partecipazione ai procedimenti amministrativi, sanciti dalla legge 241/90. A Barletta, l'auspicio è proprio questo, che si arrivi a una gestione della cosa pubblica più partecipata e più trasparente. Ci si aspetta che gli abitanti siano informati degli avanzamenti del bando, delle operazioni che si andranno a compiere e dei relativi bilanci economici, compresi quelli relativi alla gestione del GOS.

I cittadini vogliono sentirsi parte attiva della società civile e di ciò che li circonda e, fondamentalmente gli appartiene. Sempre più l'iniziativa dal basso cerca di rianimare la società, dando vita a gestioni condivise di spazi pubblici e alla loro riqualificazione. La stessa ex-Distilleria è stata salvata dal progetto comunale di demolizione, solo grazie all'azione di associazioni e singoli cittadini.

Garantire partecipazione, ascolto e trasparenza ai cittadini e alle associazioni non fa che facilitare il dialogo e il rapporto tra amministrazioni e società civile con il risultato di un più facile ed efficiente raggiungimento degli interessi collettivi.

Lucia Mosca

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