Mentre i cacciabombardieri scaldano i motori e le navi posizionano i missili per un’attacco alla Siria che rischia di acuire i sintomi di un’incipiente guerra fredda tra occidente ed oriente del mondo, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon lancia un appello per lo sviluppo sostenibile alla vigilia di un summit dei G20 a San Pietroburgo che si annuncia tra i più difficili degli ultimi anni, ospitato proprio da quella Russia che è il più fedele ed interessato alleato del regime nazional-socialista di Bashir Al Assad.
Mentre la guerra rischia di bruciare il Medio Oriente, Ban ha chiesto in una lettera indirizzata ai leader delle più grandi economie del pianeta di impegnarsi per costruire un futuro sostenibile: «Durante il summit del G20 di San Pietroburgo la vostra e leadership sarà importante per consolidare la ripresa economica mondiale e per il nostro lavoro collettivo verso la costruzione di un mondo più sostenibile, giusto e prospero. Le crisi recenti hanno inflitto dei costi economici e sociali pesanti a numerosi Paesi e comunità vulnerabili, anche se una risposta politica mondiale senza precedenti ha suscitato una ripresa modesta, questa resta fragile ed ineguale. Dobbiamo rafforzare le nostre politiche per promuovere la crescita e il lavoro».
Poi Ban ha fatto appello ad Arabia saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sudafrica, Turchia, Usa ed Unione europea per un «miglior coordinamento delle politiche per attenuare la vulnerabilità dei Paesi emergenti ed in via di sviluppo. La ripresa economica mondiale deve essere inclusiva ed i Paesi devono rafforzare le loro politiche del lavoro per favorire il pieno impiego. Inoltre, è necessario rafforzare la politica internazionale per attenuare la vulnerabilità dei Paesi in via di sviluppo. Bisogna rilanciare il commercio, la ricerca, la finanza e la condivisione delle conoscenze per attuare un programma di sviluppo sostenibile. Conto su di voi per rafforzare la stabilità dell’economia mondiale e ed aprire la strada allo sviluppo sostenibile per tutti».
Sarà difficile farlo nel gelo che in questo caldo settembre è calato sul G20 di San Pietroburgo, dove il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che non intende avere colloqui diretti con il presidente Usa Barack Obama.
Comunque il segretario generale dell’Onu ha ricordato che «il rallentamento dell’economia non giustifica la revisione al ribasso degli impegni finanziari per raggiungere gli Obiettivi del millennio per lo sviluppo» ed ha esortato il G20 a «raddoppiare gli sforzi per raggiungere gli Obiettivi prima della scadenza del 2015. Il finanziamento allo sviluppo è essenziale per accelerare il ritmo dei progressi ed un’azione collettiva dei Paesi del G20 è essenziale per lottare contro l’insicurezza alimentare, i cambiamenti climatici e rafforzare l’accesso all’educazione ed eradicare la povertà».
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