Fino al 15 settembre a Campovolo, una mostra racconta l’intervento della ong GVC per contrastare la malnutrizione infantile in Burkina Faso. Sessanta foto di grande impatto con i volti degli uomini, delle donne e dei bambini del Burkina Faso, per sensibilizzare i reggiani verso la cooperazione allo sviluppo. Fino a domenica 15 settembre FestaReggio, la festa provinciale del Partito democratico in corso a Campovolo, accoglie la mostra “Nutrire il cambiamento. Malnutrizione in Burkina Faso” che presenta gli scatti realizzati dal fotoreporter Luciano Nadalini al seguito della ong GVC (ingresso libero).

Visitabile presso lo stand 41, la mostra ripercorre il progetto che GVC sta portando avanti per attenuare gli effetti della carestia. Come spiega la presidente della ong bolognese Patrizia Santillo, “dallo scorso anno abbiamo avviato un intervento per frenare la grave crisi alimentare, impegnandoci a sostenere le comunità rurali attraverso l’assistenza sanitaria ai bambini e fornendo materie prime e formazione per l’autonomia delle mamme”.

La malnutrizione è la principale causa dell’elevatissimo tasso di mortalità infantile in Burkina Faso. La crisi alimentare del 2012 è stata particolarmente grave, tanto che le statistiche nazionali stimano in circa 300mila i bambini a rischio malnutrizione. Sulla base di queste previsioni, GVC ha attivato quattro campagne per individuare, villaggio per villaggio, i bambini affetti da malnutrizione. “Ne abbiamo visitati migliaia, di cui circa mille ad alto rischio di morte per fame, che sono stati indirizzati alle cure necessarie” continua Patrizia Santillo.

“Quelli meno gravi – aggiunge Franco De Giorgi, medico responsabile del progetto di cooperazione – sono stati curati nei dispensari con alimenti arricchiti, gli altri abbiamo dovuto ricoverarli nei nostri poliambulatori per dare loro medicinali e presidi terapeutici indispensabili. Ogni giorno di ricovero costa un euro per la mamma, un euro per il personale e un euro per le medicine: sono 3 euro al giorno, 60 euro per le tre settimane di cura necessarie”.

“La nostra attività ha contribuito a salvare vite umane e a mettere in sicurezza bambini a rischio, a far crescere professionalità tra gli operatori burkinabè e a gettare i primi semi del cambiamento – conclude Patrizia Santillo –. Nei prossimi anni daremo continuità al nostro intervento attraverso il supporto in agricoltura, al fine di costruire le basi di una duratura sicurezza alimentare. Crediamo molto in questo progetto e abbiamo deciso di condividerlo attraverso un racconto fotografico con chi, come noi, vuole sostenere il cambiamento”.

Organizzata grazie al sostegno di Coop Consumatori Nordest e del Gruppo industriale cooperativo CCPL, la mostra è stata esposta a maggio a Bologna e nei prossimi mesi farà tappa in altre località italiane.


GVC

GVC - Gruppo di Volontariato Civile, è una organizzazione non governativa laica e indipendente, nata a Bologna nel 1971.

Sin dalla fondazione opera per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni nei Paesi in via di sviluppo attraverso progetti di cooperazione internazionale e azioni di pace e solidarietà. Gvc è presente in circa 25 Paesi di Asia, Africa sub-sahariana, Vicino e Medio Oriente, America Latina e Europa, con interventi nel settore della salute, dell’educazione, della nutrizione, dello sviluppo socio-economico e rurale e della ricostruzione post emergenze, realizzati da 50 cooperanti italiani e da 3.500 operatori locali.

Oltre ai progetti di cooperazione internazionale, GVC promuove azioni di advocacy, campagne di informazione e sensibilizzazione sulle problematiche dello sviluppo, in collegamento con il territorio italiano, europeo e dei Paesi in cui è presente.

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