"Numerosi osservatori pensavano che il lavoro minorile in Europa appartenesse al passato", al contrario "resta un problema grave in grado di svilupparsi ulteriormente sotto gli effetti della crisi economica". A lanciare l'allarme è il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Nils Muiznieks.

E l'Italia non può dirsi estranea: il lavoro minorile nel paese arriva al 5,2%, e il dato rischia di peggiorare con la recessione.

"Nella maggior parte dei paesi membri i governi sono consapevoli del problema, ma pochi sono pronti ad affrontarlo", afferma Muiznieks, che specifica come nonostante quasi tutti gli Stati aderenti all'organizzazione paneuropea abbiano leggi adeguate per combattere il lavoro minorile, queste non vengano applicate.

Il Consiglio d'Europa denuncia una preoccupante carenza di dati sul fenomeno. Fra i pochi paesi citati nel documento figura l'Italia: secondo i dati forniti dall'associazione Save the Children, in Italia è costretto a lavorare il 5,2% dei minori di 16 anni. Percentuale che aumenta notevolmente nel caso di paesi come Albania (19%), Georgia (29%) e Russia (il governo russo, infatti, stima che ci sono circa un milione di minori che lavorano).

Ci sono inoltre dei paesi che il documento del Consiglio d'Europa definisce a rischio, perchè duramente colpiti dalle misure di austerity: Cipro, la Grecia, il Portogallo e, ancora una volta, l'Italia.

"I governi devono urgentemente prestare un'attenzione specifica al problema del lavoro minorile", afferma il commissario, richiamandoli a mettere in atto i principi guida contenuti nella convenzione per i diritti dei minori dell'Onu e gli standard della Carta sociale europea del Consiglio d'Europa. "Lasciare questo problema insoluto non solo mette a rischio il futuro di questi minori ma anche quello delle nostre società", avverte il commissario. (http://www.euractiv.it/it/news/sociale/7597-lavoro-consiglio-deuropa-anche-in-italia-preoccupa-impiego-minori.html)

Marta Bonucci

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