Per i ribelli «sono 1300 i morti, molti bambini». Il governo di Damasco nega. E l'Ue chiede una «inchiesta immediata». «Centinaia di morti e di feriti, tra cui donne e bambini, sono il risultato del barbaro uso di gas letali da parte del regime criminale nelle città dell'est Ghouta». Lo denunciano i Comitati locali di coordinamento siriani. Secondo attivisti citati dalla Reuters, i morti sono oltre 750, un bilancio che inizialmente era stato stimato attorno ai 250, ma che poi è stato rivisto al rialzo. Per la Coalizione nazionale delle opposizioni siriane in esilio in un comunicato diffuso da Istanbul sono circa 1.300 le persone uccise. L'attacco è stato smentito dal governo. Ma le immagini, terribili, di centinaia di bambini morti o morenti hanno fatto il giro del mondo. E la Commissione Generale della Rivoluzione Siriana sostiene che «l'attacco chimico è ancora in corso» e vi avrebbero fatto seguito «bombardamenti aerei» con la conseguente uccisione o il ferimento di «centinaia di vittime, comprese intere famiglie».

VIDEO SU YOUTUBE - Testimoni oculari hanno riferito che l'attacco è cominciato intorno alle 7 ora locale (le 6 ora italiana) con bombardamenti aerei e lancio di razzi. Una persona ha spiegato di avere contato sette raid dell'aviazione governativa su sobborghi della capitale. Ma alcuni razzi sono piovuti anche su Jobar, quartiere periferico nel nord della città. I Comitati locali di Douma hanno postato, sulla loro pagina Facebook e su YouTube, video e foto che mostrerebbero l'effetto dell'attacco con i gas. Nella immagini - di cui non è possibile confermare o meno la veridicità - si vedono decine di persone ferite e morte, sdraiate per terra in quello che appare un ospedale. Tra di loro donne e bambini. Un filmato mostra quattro bambini sul pavimento di un ospedale improvvisato, sembra incoscienti, mentre un medico prova a rianimarli. Poco dopo uno dei bambini inizia a tremare. «Questa bambina è una terrorista?» grida un uomo che poi aggiunge: «Lui (Assad, ndr) sta uccidendo i bambini sunniti davanti al mondo intero». E un altro uomo urla: «Bashar figlio di un cane. Verremo a prenderti». Altri video mostrano i corpi dei bambini allineati sul pavimento di una stanza senza segni di vita. Per Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, «mai come in questo momento occorre verificare con molta prudenza e attenzione la notizia - aggiunge Iacomini - se fosse vero sarebbe l'ennesima tragedia che si somma ad oltre 800 giorni di tragedie per i bambini siriani».

I BOMBARDAMENTI - L'Osservatorio siriano per i diritti umani conferma che tra le vittime ci sarebbero molti bambini. A Ghouta occidentale, le forze aeree hanno bombardato parti della città di Moùadamiya. Il presunto utilizzo di armi chimiche da parte dei lealisti non è per il momento stato confermato da fonti indipendenti. La notizia coincide, tuttavia, con la presenza a Damasco degli ispettori Onu incaricati di una missione, che durerà 14 giorni, per verificare l'uso di armi chimiche nelle zone più colpite dal conflitto. L'accusa, parere di una fonte governativa, non avrebbe fondamento. Si tratterebbe secondo l'esecutivo Assad di «guerra mediatica» da parte di gente che «pensa in modo stupido». «Come è possibile che vengano usati agenti chimici in presenza degli ispettori dell'Onu?», ha aggiunto la fonte. Ma il portavoce della Coalizione siriana, la principale piattaforma dell'opposizione al regime di Bashar el Assad, ha fatto sapere da Istanbul che la strage denunciata costituisce invece «un significativo punto di svolta per le operazioni del regime»: «Questa volta - ha aggiunto George Sabra - non si tratta di terrore ma di annientamento».

LA CAUTELA DELL'ONU - L'Onu vuole «chiarezza» sulle accuse dei ribelli siriani . Ma il Consiglio di Sicurezza convocato d'urgenza in serata a New York non ha esplicitamente chiesto una inchiesta targata Onu limitandosi ad apprezzare la «determinazione» con cui il segretario generale Ban Ki-moon ha assicurato che ci sarà una «pronta indagine imparziale» su quanto avvenuto ad est di Damasco. C'è comunque «forte preoccupazione» tra i Quindici - si afferma - per le drammatiche immagini approdate oggi su YouTube. Per l'ambasciatrice americana Samantha Power, le notizie dalla Siria sono «devastanti» e «l'Onu deve andar lì in fretta. Se le accuse saranno confermate i responsabili dovranno finire davanti alla giustizia». Gli ispettori Onu, arrivati domenica in Siria per indagare su tre precedenti possibili episodi di utilizzo di armi chimiche, sono in realtà già sul posto, a meno di un'ora di macchina dal luogo dei presunti massacri. «Speriamo che ottengano dal governo accesso alla zona», ha detto il numero 2 di Ban, Jan Eliasson, facendo rapporto in Consiglio. Anche per Eliasson, se confermato, l'uso dei gas da parte del regime di Assad rappresenterebbe una «grave escalation» del conflitto. Stretta alleata del presidente siriano, la Russia ha espresso tuttavia scetticismo sulle accuse - smentite categoricamente fin da subito dal governo di Damasco, tanto più in presenza di ispettori Onu nel Paese - sospettando una «provocazione» e una manipolazione mediatica da parte delle opposizioni. Ma anche Mosca, come gli altri in Consiglio, ha espresso il suo appoggio alla richiesta di accertamenti «imparziali».

CONFERME DAGLI USA - Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno «forti indicazioni» che sembrano puntare all'uso di armi chimiche da parte del governo siriano. Lo riporta il Wall Street Journal citando un rappresentante dell'amministrazione americana, secondo il quale le agenzie di intelligence statunitensi hanno avviato una valutazione formale del nuovo incidente. «Dobbiamo effettuare la nostra due diligence e avere tutti i fatti per determinare quali misure è necessario prendere» ha dichiarato al quotidiano, sottolineando che gli Usa stanno ancora raccogliendo prove e non hanno ancora determinato in modo esatto quanto accaduto.

UE: «INCHIESTA IMMEDIATA» - Anche l'Unione Europea prende posizione. Da Bruxelles - durante la riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione Europea - arriva il commento del ministro degli Esteri Ue, Guido Westerwelle: «Sul governo siriano pesano accuse gravi e allarmanti che devono essere verificate nel più breve tempo possibile - fa sapere Westerwelle - Esigiamo che gli esperti di armi chimiche dell'Onu presenti in Siria ottengano immediatamente l'opportunitá di verificare queste accuse». In un comunicato, inoltre, il portavoce del capo della diplomazia Ue Catherine Ashton, sottolinea: «Abbiamo visto con grande preoccupazione informazioni su un possibile uso di armi chimiche da parte del regime siriano. Tali accuse devono essere oggetto di un'inchiesta immediata e approfondita». Interviene anche il ministro degli Esteri, Emma Bonino: «Ora bisogna assolutamente premere affinché gli ispettori che sono in Siria siano autorizzati a fare un assessment terzo e neutro - spiega la responsabile della Farnesina - Poi le conseguenze si vedranno. Rimane un dato di grandissima allerta ma è inutile lanciarsi in qualunque tipo di speculazione senza avere prima un rapporto». (http://www.corriere.it/esteri/13_agosto_21/siria-attivisti-denunciano-attacco-con-gas-sarin_650c56ae-0a31-11e3-b366-05f9348e8c80.shtml)

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