di Paul Ricard Alla vigilia della riunione del Club di Parigi che discutera' la moratoria, approvata dal G7, sul debito estero dei paesi colpiti dallo tsunami, la posizione dell'Associazione Ong italiane Alla vigilia della riunione del Club di Parigi che discutera' la moratoria, approvata dal G7, sul debito estero dei paesi colpiti dallo tsunami, l'Associazione Ong italiane dichiara di ritenere ''insufficiente il congelamento del debito'' e torna a chiederne con forza il ''totale annullamento''. ''Accogliamo con favore il provvedimento approvato in occasione del vertice di Giakarta - afferma il presidente Sergio Marelli ©!= ma riteniamo che la sospensione del debito estero rappresenti solo un temporaneo sollievo per i paesi dell' Asia cosi' duramente colpiti dal maremoto e chiediamo al nostro Governo di farsi portavoce della richiesta di cancellazione totale del debito di questi paesi''. Per favorire il processo di ricostruzione delle aree colpite, le Ong chiedono, inoltre, ''al governo italiano di sostenere vigorosamente, presso i creditori commerciali, l'opportunita' di convertire in progetti di sviluppo fino al 30% del debito internazionale, secondo quanto previsto dal Club di Parigi, ed auspica la predisposizione di un rigoroso meccanismo di controllo sui Governi locali che garantisca l'immediata e trasparente riconversione dei fondi condonati per progetti ed interventi di ricostruzione di queste aree''. ''La cancellazione del debito ©!= ricorda Marelli ©!= e' necessaria per tutti i paesi poveri altamente indebitati, ed e' ancor piu' indispensabile per i paesi vittime di questa immensa catastrofe''. Vita, 11 gennaio 2005

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