“La comunità internazionale deve impegnarsi per trovare una soluzione a questa immane tragedia” ha detto Bernal. Roma. Gael Garcia Bernal, ambasciatore di Oxfam, ha incontrato in questi giorni alcune famiglie di profughi siriani in Giordania, dove è impegnato nelle riprese di Rosewater, il film di cui è protagonista, diretto da Jon Stewart.
L’attore di origine messicana e interprete di pellicole come Babel o I diari della motocicletta, ha incontrato rifugiati alla periferia di Amman raccogliendo testimonianze come quella della famiglia El Masry di Saida, un villaggio vicino a De’era. Ora vivono in 15 in pochi metri quadrati, fuggiti dalla Siria 6 mesi fa quando il livello degli scontri si è fatto insostenibile.
“Da 2 anni e mezzo i siriani fuggono da una guerra civile che fa 5.000 vittime al mese – ha detto Bernal – E’ necessario che i leader del mondo trovino una soluzione a questa terribile crisi anche perché tra non molto i rifugiati saranno 2 milioni.”
“Spesso i profughi vivono ammassati in case in affitto o sotto le tende. Gli aiuti sono essenziali e quelli arrivati non sono sufficienti per affrontare l’emergenza. Tutti i siriani che ho incontrato vogliono prima di tutto la pace, vogliono tornare a casa e rifarsi una vita. E’ davvero giunto il momento di dare seguito alle promesse fatte e aiutare i siriani il cui unico sogno è tornare in patria”.
Bernal ha anche visitato una comunità di oltre 100 siriani che vive in una tendopoli alla periferia di Amman. Oxfam sostiene queste persone mediante la distribuzione di denaro che serve per comprare medicine, cibo, vestiti. Circa l’80% degli oltre 1,8 milioni di rifugiati vive fuori dai campi organizzati in tende o in case in affitto costosissime.
Claire Seaward di Oxfam, che ha accompagnato Gael Garcia Bernal ha dichiarato:
“Le famiglie che Gael ha incontrato lottano davvero per sopravvivere. Arrivano traumatizzati da ciò che hanno vissuto e con poco o niente al seguito. Ora faticosamente cominciano a ricostruirsi una vita”.
“Il numero di persone che fugge dalla Siria aumenta di giorno in giorno e la crisi è ora in una fase acuta, non c’è più tempo da perdere, la guerra ha già fatto più di 100.000 morti. La settimana scorsa, il Segretario di Stato americano, John Kerry, e il Ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov hanno concordato sulla necessità di una conferenza di pace. Promesse di questo tipo sono state già fatte in passato, ora bisogna compiere passi concreti e trasformare le parole in azioni.”
In Giordania Oxfam lavora anche nel campo di Za’atari, fornendo alla popolazione strutture idrico-sanitarie con docce, bagni e lavanderie. Si tengono anche formazioni per prevenire l’insorgere di epidemie. All’inizio di quest’anno Oxfam ha lanciato un appello di 57,6 milioni di dollari per far fronte all’emergenza di Libano, Giordania e Siria e aiutare più di 650.000 persone in 12 mesi. Ad oggi solo il 28% della cifra richiesta è stato raccolto.