“Disabilità mentale nell’età evolutiva, il caso dell’autismo” è il documento pubblicato ad agosto 2013 dal
Comitato nazionale di bioetica.
Cinque le raccomandazioni conclusive:
- favorire la formazione più specialistica degli insegnanti di sostegno
- favorire la creazione di cooperative sociali che prevedano una percentuale di soggetti con disabilità
- promuovere la creazione di centri diurni che favoriscano l’integrazione e attività lavorative, in sinergia con i servizi di psichiatria
- promuovere e al tempo stesso monitorare il sorgere di comunità protette per adulti con autismo grave
- prendersi cura delle famiglie con persone con autismo garantendo sostegno assistenziale ed economico
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“Disabilità mentale nell’età evolutiva, il caso dell’autismo”Per quanto riguarda le raccomandazioni di caratterre bioetico, il Comitato invita a:
- promuovere a ricerca sull?evoluzione dei disturbi dello spettro autistico e sui trattamenti terapeutici adeguati anche all?età adulta
- garantire il diritto alla scelta consapevole delle cure, attraverso la richiesta del consenso informato ai genitori o al soggetto, nel caso sia un adulto in grado di intendere e volere
- garantire il diritto alla cura della salute ed assicurare la continuazione di interventi educativi adeguati per tutta la vita
- ricorrere agli interventi farmacologici solo nell’interesse della persona;
- garantire il diritto allo sviluppo delle capacità curando anche una adeguata preparazione culturale secondo le capacità
- potenziare le possibilità di inserimento lavorativo
La prima parte del documento tratta della genesi dei disturbi dello spettro autistico e dei risultati della ricerca scientifica sul tema. Successivamente si affronta la cura del soggetto autistico dal punto di vista della bioetica, ed infine tematiche biogiuridiche. (
http://www.uneba.org/autismo-servono-coop-sociali-per-il-lavoro-centri-diurni-comunit-protette-formazione-degli-insegnanti/)