Il governo svedese, tramite il ministro dell’Energia Anna-Karin Hatt, ha annunciato che non istituirà incentivi per nuovi impianti nucleari, preferendo incentivare le fonti rinnovabili. Momentaneamente il mancato sostegno economico-finanziario governativo si traduce nello scoraggiamento di ogni iniziativa delle società del nucleare.

Anna-Karin Hatt, ha di recente annunciato che il governo non istituirà specifici incentivi per nuovi impianti nucleari, preferendo incentivare le fonti rinnovabili che, entro il 2020, potranno produrre 25 TWh/anno aggiuntivi soprattutto grazie a nuovi impianti eolici e fotovoltaici.

Nonostante un referendum del 1980 in cui si era stabilito che entro il 2010 tutti i reattori sul territorio svedese dovessero essere chiusi, al momento solo due su dodici sono in fase di dismissione. C’era originariamente un`ipotesi di sostituire i vecchi impianti atomici con nuovi reattori, ma il mancato sostegno economico-finanziario del governo sembra scoraggiare ogni iniziativa delle società del nucleare.

La produzione elettrica svedese è divisa al 40% tra rinnovabili e nucleare. (http://www.formiche.net/2013/08/09/svezia-incentivi-alle-rinnovabili-e-non-al-nucleare/)

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