La revisione del calcolo dell’ISEE migliora
la norma originaria, ma si può fare di più
Dichiarazione di Enzo
Costa, Presidente Nazionale Auser
Il Forum del Terzo Settore ha avuto nei
giorni scorsi diversi incontri politici sul Decreto per la nuova ISEE,
confrontandosi con l’intergruppo parlamentare, con il gruppo dei deputati del
PD, con la Segreteria nazionale del PD e con le Commissioni Riunite Finanze e
Lavoro.
In tutti gli incontri è stata sottolineata la delicatezza che la
revisione del calcolo dell’ISEE rappresenta per l’accesso ai servizi della
pubblica amministrazione a partire dai soggetti più deboli.
In
particolare
• Vanno definiti i Livelli Essenziali di
Assistenza;
• Bisogna superare le profonde disparità territoriali;
•
Le prestazioni assistenziali non possono far parte dell’indicatore
reddituale;
• Serve un organismo di monitoraggio, partecipato dalle forze
sociali, per verificare e correggere in corso d’opera eventuali difetti del
nuovo strumento;
• La nuova ISEE non può nascere come strumento di
contenimento della spesa e quindi come veicolo attraverso il quale ridurre i
servizi.
Pertanto ogni risparmio di spesa va reinvestito nei servizi sociali
alla persona;
• Come si è parlato del passaggio dall’auto certificazione
ai controlli incrociati automatici con Inps, Agenzia delle Entrate e C/C
bancari.
Il nuovo testo poteva fare di più ma bisogna riconoscere che
migliora notevolmente la norma originaria.
Se verrà accolta la nostra
richiesta sull’istituzione di un organismo di monitoraggio potremo continuare a
perfezionarlo, partendo dal presupposto che non deve essere lesa l’universalità
dei diritti delle persone e che in periodi di crisi chi può contribuire di più,
sia sulla fiscalità generale che sul costo dei servizi, ha il dovere di
farlo.
Personalmente considero il ruolo che il Forum sta svolgendo in
questa delicata fase politica di governo del paese molto importante.
Siamo,
lo dico con orgoglio, uno dei soggetti interlocutori principali, abbiamo aperto
tavoli sia con i Ministri interessati, Welfare, Tesoro, Cultura, che con la
stessa Presidenza del Consiglio, svolgiamo un vero e proprio ruolo di
contrattazione politica con una sufficiente autorevolezza.
Ritengo che
anche regionalmente l’attività del Forum del terzo Settore vada rilanciata
aprendo tavoli con le Regioni e i Comuni perché su molte materie sociali ci sono
competenze concorrenti Stato-Regione inserite principalmente dalla riforma
costituzionale del titolo V.